Repubblica: il calcio è l’unico potere forte rimasto in Italia, costringe le istituzioni a chinare la testa
Mensurati commenta i 5mila tifosi in piazza per festeggiare il compleanno della Roma. Il prefetto in passato ha dimostrato di saper usare il pugno di ferro, ma evidentemente il pallone è più forte

Roma 12/07/2021 - Nazionale di Calcio Italiana a Palazzo Chigi / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Mario Draghi-Giorgio Chiellini-Leonardo Bonucci
“Roma c’è ricascata”, scrive Marco Mensurati su Repubblica.
“Proprio mentre il Focolaio Capitale minaccia il Paese intero. A dieci giorni dalle polemiche per la cosiddetta trattativa Stato-Bonucci, quella che si concluse con il pullman scoperto che portava gli eroi di Wembley in giro per la città in un trionfo di bandiere e droplet, la scena si è ripetuta identica e insensata nella notte tra mercoledì e giovedì in piazza del Popolo”.
Si riferisce ai 5mila in piazza per festeggiare il 94esimo compleanno della Roma. Quello che il direttore dello Spallanzani, Vaia, ha definito “un atto irresponsabile”.
Le immagini dei tifosi in piazza, scrive, fanno riflettere
“su quella strana e selettiva forma di debolezza che affligge le istituzioni nazionali. Che quando si trovano di fronte alle pressioni che provengono dal pallone, forse l’unico vero potere forte che ci sia rimasto, non riescono a far altro che chinare la testa e lasciar correre. Lo abbiamo visto decine di volte nell’ultimo anno. Così tante che quasi non ci abbiamo fatto caso. Mentre fabbriche e scuole, chiese e teatri, viali e centri storici erano chiusi e deserti, la gente si
assembrava tranquillamente per ogni minimo movimento di palla, per lo scudetto dell’Inter a Milano, per la partenza alla vigilia di una gara in Champions a Roma, per la commemorazione di Maradona a Napoli, e così via fino alla vittoria degli Europei”.
Quando il prefetto di Roma Matteo Piantedosi ha accusato la Figc di non aver rispettato i patti per la questione del bus scoperto della Nazionale, continua, è sembrato che da lì in avanti “la gestione delle cose sarebbe stata ben diversa”.
“D’altro canto in passato Piantedosi aveva dato ampia dimostrazione di saper usare il pugno di ferro, all’occorrenza. Quando era capo di Gabinetto del Viminale (ministro Salvini) aveva tenuto per settimane in mezzo al mare le barche dei migranti, con il loro carico di dolore e disperazione, sordo a ogni appello. Lo aveva fatto con fermezza, senza retrocedere di un passo, respingendo al mittente persino le pressioni del Vaticano. Ma il pallone evidentemente ha un potere maggiore“.
Invece niente, si è ripetuta ancora la scena. Il Viminale si trincera dietro il fatto che la manifestazione non era autorizzata, che non era neppure stata annunciata.
“E proprio per questo motivo nulla ha potuto neppure il questore, la cui sezione Digos aveva con largo anticipo intercettato l’appuntamento dei tifosi (era su Instagram, del resto) ma si è limitata ad accertarsi che non ci fossero problemi di ordine pubblico. Missione compiuta. Zero incidenti. Tanto che a quanto pare riceverà anche “un plauso da parte della prefettura”. Nell’attesa del plauso non resta di contare i nuovi contagi, tra sei giorni”.