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L’Italia ha vinto gli Europei. Col gioco. L’Inghilterra ha giocato all’italiana e ha perso

Donnarumma for president. Ha parato due rigori. Vittoria meritata. È stata una partita che segna un contrappasso culturale

L’Italia ha vinto gli Europei. Col gioco. L’Inghilterra ha giocato all’italiana e ha perso
Mg Londra (Inghilterra) 06/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma rigore parato

Donnarumma eroe nazionale. Donnarumma l’antibamboccione. Donnarumma l’italiano che manda a quel paese le ipocrisie e gioca per i soldi, per migliorarsi. Donnarumma ha parato due rigori e l’Italia ha vinto gli Europei. Abbiamo vinto ai rigori, come i Mondiali del 2006, come in semifinale contro la Spagna. Abbiamo vinto con merito dopo aver giocato una gara che è stata una metamorfosi culturale. Grande Mancini che ci ha creduto sin dal primo giorno. Abbiamo vinto nonostante l’errore di Jorginho cui Pickford ha parato il rigore decisivo. L’Italia ha vinto gli Europei 53 anni dopo.

La speranza è che Gioannbrerafucarlo non abbia visto. Non è stata una partita di calcio. Non è stata una finale degli Europei. È stata la fine di un’epoca. È stata la conseguenza di un decennio buono – ma anche di più – di demolizione culturale. Volete sapere com’è andata Italia-Inghilterra? Noi abbiamo giocato, abbiamo tenuto il campo (60% possesso palla), loro hanno fatto il catenaccio. Sì, proprio loro che per il nostro difensivismo ci hanno sfottuto per anni un giorno sì e l’altro pure. Anche in questi Europei. L’Inghilterra ha segnato al secondo minuto e poi hanno alzato le barricate, hanno chiuso tutti gli spazi, senza vergognarsi di buttarla in tribuna, persino addosso al guardalinee.

Noi per un tempo non abbiamo capito niente. Poi, però, siamo saliti in cattedra. Anche se abbiamo pareggiato con Bonucci e l’intervento più intelligente, al 96esimo, è stato di Chiellini che ha afferrato per il collo Saka e gli ha impedito di correre in rete. Perderla in contropiede sarebbe stato francamente troppo. Chiellini è stato decisivo altre due volte: entrambe su Sterling. Perché un pizzico di tradizione è rimasto e lui ha simboleggiato.

Carletto Mazzone si è impossessato di Southgate che ha mostrato i segni della nuova personalità sin dalla formazione iniziale: fuori l’esterno d’attacco Saka per l’esterno di difesa Trippier; difesa a tre e davanti Harry Kane in versione Bobby Charlton, o Hidegkuti se preferite, con l’ausilio di Sterling e Mason Mount. Nel primo tempo ancora ancora ha funzionato. Nella ripresa nemmeno un gioco che nemmeno Nereo Rocco.

Pronti via e l’Inghilterra è andata in gol. E l’assist è stato proprio di Trippier che ha pescato sul palo lungo Shaw; Di Lorenzo, come le stelle, è rimasto a guardare, e Shaw ha infilato Donnarumma sul primo palo. Per un’ora è stata l’Inghilterra a centrocampo a sfoderare Oriali e Tardelli: Phillips e Rice. Hanno svolto quel lavoro che oggi a noi italiani fa un po’ schifo: alzare la diga, recuperare palloni, entrare in scivolata. Orrore.

L’unico calciatore italiano che evidentemente era assente quando si sono tenuti le lezioni sull’importanza del calcio orizzontale,  era Federico Chiesa. Che per un’ora è parso un pesce fuori d’acqua, addirittura intenzionato a fare gol. Ci ha provato in maniera seria almeno due volte: la prima, con un sinistro da fuori che ha sfiorato il palo e la seconda, nella ripresa, con un destro che ha obbligato Pickford a stendersi sulla sua sinistra e ad affidarsi alla sua modesta apertura alare.

Nella ripresa, è stata un’altra Italia. In campo c’è stata solo la squadra di Mancini. L’Inghilterra ha persino esagerato nel suo difensivismo. Ma il Dna ha tradito la squadra di Southgate. Si è fatta infilare su un calcio d’angolo. Nella stessa azione prima c’è stato un fallo da rigore su Chiellini, poi una paratona di Pickford su Verratti, la palla è andata a sbattere sul palo e poi Bonucci l’ha messa dentro.

Il gelo è calato su Wembley. Poi, però, la Nazionale di Mancini ha finito col pagare la stanchezza accumulata nel corso del torneo. Il ct ha sostituito Barella, Immobile (anche stasera pressoché nullo), poi Chiesa, Insigne e Verratti. Dentro Cristante, Berardi, Bernardeschi, Belotti, Locatelli.

Southgate, in ossequio al suo italianismo, ha lasciato in panchina per oltre 90 minuti gente come Grealish (entrato al 99esimo), Sancho, Bellingham e anche Rashford. Li avessimo avuti noi, avremmo vinto 4-1.

Nei supplementari è successo poco o nulla. Poi, i rigori.

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