Da Silva: Irma Testa e Gigio Donnarumma, due campioni che offrono il lato vincente del Sud 

Su La Stampa. L'atteggiamento di Gigio sul rigore decisivo alla finale di Euro 2020 è la rappresentazione perfetta di un popolo che non sa bene quanto vale finché non glielo dice il mondo

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Londra (Inghilterra) 11/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Inghilterra / foto Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma-Andrea Belotti

Su La Stampa, lo scrittore Diego Da Silva scrive di Olimpiadi, di calcio, e della presenza di tanti atleti campani tra i campioni di questa estate. Mostrano un’Italia di qualità. E si sofferma su Irma Testa e Gigio Donnarumma, due campioni che arrivano dal Sud e che del Sud offrono il lato vincente.

Sono tanti gli atleti venuti dalla grande città metropolitana di Napoli ad essere protagonisti dei giochi, ed è significativa la coincidenza che proprio loro facciano recuperare alle olimpiadi l’anno perduto, quello stesso anno che Tokyo s’intesta, rivendicandolo, assegnando lo svolgimento dei giochi al 2020, alla faccia della freccia del tempo”.

Da Silva chiama in causa la finale di Euro 2020 e Donnarumma. La mancata esultanza del portierone quando ha parato il rigore decisivo per la vittoria.

“Gigio Donnarumma da Castellammare nello stadio di Wembley che si allontana a testa bassa dall’area della porta dopo aver parato il tiro che consegna la coppa degli Europei alla nazionale italiana, come se (in un rovesciamento virtuoso della parola evangelica) non sapesse quello che ha fatto, è la rappresentazione perfetta di un popolo che non sa bene quanto vale finché non glielo dice il mondo. Perché Donnarumma viene dalla città metropolitana di Napoli, un’area poco incline a pensare a se stessa in termini globali. Soprattutto, a pensarsi vincente. Ad essere sventolata con orgoglio e vanto, diventando certificato di merito e marchio registrato di trionfi”.

Lo sbarco di Irma Testa in semifinale conferma la qualità degli atleti meridionali.

“Poi capita che uno dei suoi figli – o anche tantissimi figli suoi, come queste olimpiadi stanno dimostrando: Irma Testa, di Torre Annunziata, prima donna pugile sul podio di un’olimpiade; Teodorico Caporaso, Gennaro Di Mauro e tanti altri – sconfini dalla periferia e arrivi al centro, lavorando sodo, bruciando le tappe e giungendo in cima fino ad accorgersi – con la coscienza differita dell’artista che non sa quel che fa – che arrivare primi non era poi un’impresa così difficile; ed è allora che l’hinterland, quell’area vastissima, periferica e circostante per definizione se non per destino, smentisce i pregiudizi che da sempre la offendono e li converte in titoli di merito, rivendicando il valore della sua identità. L’hinterland napoletano, nella transizione pandemica che stiamo attraversando, offre al mondo la qualità di un’Italia lontanissima dalle miserie della stagione politica di un paese che, investendo nelle periferie, potrebbe recuperare gli anni perduti. Come le olimpiadi”.

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