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Nell’inchiesta di Report i legami tra calcio, clan e affari. Le ombre albanesi sulla Lazio di Tare

Su Repubblica. Nella puntata in onda stasera, la vicenda che coinvolge il ds biancoceleste e l’acquisto del giocatore Muriqi per 17,5 milioni 

Nell’inchiesta di Report i legami tra calcio, clan e affari. Le ombre albanesi sulla Lazio di Tare

La puntata di Report di stasera sarà incentrata su un’inchiesta sui procuratori nel mondo del calcio. Nel mirino, un giro di affari e di conflitti di interesse con infiltrazioni della criminalità organizzata. Con implicazioni sulla Lazio e sul suo direttore sportivo, Igli Tare. Repubblica ne riporta alcune anticipazioni.

Due gli episodi ricostruiti dallo speciale “Splendori e miserie dei signori del calcio”, in onda stasera alle 21:15 su RaiTre.

Il primo riguarda un’indagine della Procura di Bari partita dalle rivelazioni del Gico della Guardia di Finanza che, nel novembre 2018, arresta 22 persone legate ai clan Capriati e Parisi.

“L’indagine porta alla luce un’alleanza tra mafia siciliana, ‘ndrangheta e clan baresi per investire in una rete di sale scommesse, in Italia e all’estero”.

Le cosche si interessano all’acquisto della Top Bast (400 sale attive), intestata a Ermal Barjami, che secondo la Guardia di Finanza è un prestanome.

“Nell’ordinanza sottoscritta dalla procura di Bari si legge che «di fatto, la società è dei fratelli Genti e Igli Tare, rispettivamente console albanese in Turchia e direttore sportivo della società sportiva Lazio». Secondo gli investigatori la circostanza risulta evidente da una serie di contatti intercorsi tra Genti Tare e gli emissari del clan”.

In particolare, ci sono diverse email che riguardano un incontro fissato per l’8 gennaio 2015 tra Genti Tare e il capo dell’organizzazione barese, Francesco Martiradonna.

La vendita non va in porto: i clan non considerano conveniente a livello fiscale investire in Albania. Per questo motivo i fratelli Tare non vengono indagati. Ma un direttore di un club non può essere titolare di un’agenzia di scommesse: è un illecito sportivo, perciò le carte dell’inchiesta vengono inviate alla Procura Figc.

“La Procura, allora diretta da Giuseppe Pecoraro poi sostituito da Giuseppe Chiné (oggi anche capo di gabinetto del ministro dell’Economia), conduce una serie di accertamenti sui soggetti coinvolti, ma non su Igli Tare. È lo stesso Tare che — oltre a dirsi estraneo alla vicenda e «vittima di un tentativo di discredito da parte di soggetti terzi» — conferma di non essere stato mai sentito dai magistrati sportivi”.

La vicenda della Top Bast, però, evidenzia le relazioni che dalla Turchia portano in Albania e in Italia e che riguardano dell’attaccante Vedat Muriqi dalla squadra turca del Fenerbahçe.

“La Lazio acquista Muriqi nel settembre scorso, un’operazione da 17,5 milioni di euro alla quale partecipano almeno quattro intermediari. Oltre all’agente e all’avvocato del calciatore, entrano nell’affare anche l’albanese Shkumbin Qormemeti, agente con pochissimi atleti ma in ottimi rapporti con Igli Tare, e i fratelli Gabriele e Valerio Giuffrida, due intermediari attivissimi nel business delle compravendite. La Lazio dichiara di aver pagato la commissione alla GG11 di Gabriele Giuffrida, la società per cui lavora anche il fratello Valerio e di cui è stato socio fino al 2017. Per una curiosa coincidenza, per circa due anni Valerio è stato anche sindaco supplente della Lazio Events, la cassaforte attraverso la quale Claudio Lotito controlla la Lazio. Un incarico lasciato prima dell’operazione Muriqi, ma che rivela lo stretto rapporto tra il commercialista e il club romano. Dalla società fanno sapere che Valerio Giuffrida non è mai passato dalla supplenza all’incarico effettivo”.

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