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Ancelotti: “Non sono lo stesso di sei anni fa, sono più tranquillo e con meno incertezza”

L’allenatore si è presentato al Real Madrid: “Zidane deve essere ringraziato per ciò che è riuscito a fare. Cristiano Ronaldo? Posso solo dire che gli voglio molto bene”

Ancelotti: “Non sono lo stesso di sei anni fa, sono più tranquillo e con meno incertezza”

Carlo Ancelotti è stato presentato come nuovo allenatore del Real Madrid, dopo la precedente esperienza tra il 2013 e il 2015. Queste le dichiarazioni dell’allenatore in conferenza stampa.

Penso che ripeteremo qualcosa di buono in questa nuova esperienza. So cosa significa allenare questa squadra, qui ci sono più responsabilità che altrove, ma lo faccio con grande piacere e felicità con l’intenzione di dare tutto. Ringrazio il presidente perché è molto importante per me essere qui.

Sergio Ramos? Sono appena arrivato, dovrò parlare con lui come con tutti qui al club nei prossimi giorni. È un giocatore molto importante, che è stato fondamentale in tutti i successi. Non so bene la sua situazione.

Il ritorno è stato molto veloce, ne abbiamo cominciato a parlare sabato e non c’è stato tempo di discutere di altro. Sono molto contento di tornare a lavorare con alcuni giocatori, so solo che il Real Madrid competerà sempre con la miglior rosa possibile. Conosco molto bene tutti i calciatori, quelli in prestito e del vivaio. Voglio fare una valutazione complessiva di tutto con tranquillità. La prima volta che ero qui salirono dal Castiglia quattro giocatori come Jesé, Casemiro, Morata e Carvajal. Nei prossimi giorni studieremo come impostare la squadra per competere con tutti.

Cercherò di far giocare bene la squadra, facendo un calcio più intenso, aggressivo e organizzato. Dobbiamo essere spettacolari, perché è quello che chiede il Real Madrid per la sua storia e i suoi tifosi.

Vedo che ci sono sempre gli stessi giornalisti, qui cambiano gli allenatori ma non i giornalisti (ride, ndr).

Non sono lo stesso di sei anni fa, ho più esperienza. Ricordo ancora l’inno della Decima, spero di cantarlo ancora. All’Everton mi trovavo molto bene, ma le esperienze negative fanno anche bene alla crescita. Ho una rosa molto buona, che è arrivata in semifinale di Champions League, con giocatori esperti e di qualità: Bale, Kroos, Modric, Benzema, Ramos, Rodrygo, Vinicius, Valverde. Tutti devono segnare di più. Benzema è un grande attaccante ed è cresciuto molto. Bale ha giocato poco ma ha segnato tanto, lo conosco: se ha la motivazione per giocare può far bene, non ho dubbi. Hazard non ha ancora espresso tutto il suo potenziale, ma lo farà, magari quest’anno con fiducia.

Sono più tranquillo rispetto alla mia prima esperienza, meno incertezza. Però mi sento felice come la prima volta.

Zidane? Cosa dovrei dire su di lui? Ha vinto tre Champions in poco tempo, è stato in gioco fino alla fine anche quest’anno. Tutti devono ringraziarlo. Il calcio poi è così, alcuni vengono mentre altri vanno. Ma ha fatto un lavoro fantastico. Non l’ho ancora sentito ma lo farò presto, Zidane è un amico. Le sue parole? Sono nel calcio da 40 anni, sono cose normali. I giocatori giocano, i giornalisti raccontato cosa succede, è così: l’importante è rispettarsi.

Voglio molto bene a Cristiano Ronaldo, ma non mi piace parlare di giocatori che sono sotto contratto con un’altra società. Posso soltanto parlare dell’affetto che provo per lui, della felicità perché so che alla Juve sta facendo molto bene. Un giornalista mi ha chiesto se fosse a fine carriera e io ho detto di sì, perché fa solo 35 gol e sta rallentando.

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