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Il mercato chiude il dibattito sul valore di Gattuso: è stato giudicato da Fiorentina

Il suo lavoro, incredibilmente osannato da parte della tifoseria, è stato giudicato diversamente da chi muove i soldi. Sarri andò al Chelsea e alla Juve

Il mercato chiude il dibattito sul valore di Gattuso: è stato giudicato da Fiorentina

Da settimane a Napoli legge e si ascolta così tanto del madornale errore commesso da De Laurentiis nel non confermare Gattuso come allenatore del Napoli che chi non è d’accordo con tale opinione fatica non poco a raccapezzarsi. Ricapitoliamoli i fatti presi in esame da chi presume di ragionare in base a una fredda lettura delle statistiche: essi dicono che l’allenatore calabrese ha preso a dicembre 2019 una squadra settima perché reduce da un evento eccezionale come l’ammutinamento, prima del quale era in piena zona Champions.

Il Napoli di Gattuso ha terminato la stagione in quella stessa posizione da lui definita imbarazzante al momento di presentarsi alla stampa napoletana: in realtà, anzi, ha concluso il campionato 19-20 con il doppio di punti di distacco dal quarto posto avuti quando De Laurentiis decise di esonerare Ancelotti. Nonostante la squadra sia stata allenata nella Serie A 2019-20 dal tecnico di Corigliano Calabro per 23 giornate, ovvero il 60% esatto del campionato, quasi nessuno ha dato alcuna responsabilità a Ringhio per il peggior piazzamento degli ultimi tredici anni della gestione De Laurentiis. A Napoli quasi nessuno nota che con la rosa più profonda e mediamente forte mai allestita da De Laurentiis quest’anno si sia arrivati al quinto posto, dietro anche al Milan, una squadra tecnicamente meno forte della partenopea, che tra l’altro ha potuto contare sul suo capocannoniere, Ibrahimovic con 15 gol, per meno di 1500 minuti in campionato.

Anche il cammino europeo del Napoli, che pure si era abituato negli ultimi anni a essere imbattuto col Paris Saint German e addirittura sconfiggere per due volte i campioni di Europa del Liverpool (evento mai capitato nella sua storia), con Gattuso allenatore ha subito una netta involuzione: è stato eliminato in Champions League lo scorso anno con una netta goleada da un Barcellona imbarazzante rispetto ai suoi soliti livelli e in questa stagione dal Granada, che ha terminato nono in classifica la Liga. Dati di fatto passati in cavalleria, divenuti non rilevanti. All’ombra del Vesuvio per giudicare un anno e mezzo di lavoro conta solo la Coppa Italia 2019-20, vinta con quattro partite improbabili, partendo da Immobile che cicca in modo clamoroso un calcio di rigore, passando per catenacci forsennati con l’Inter e finendo con l’aiuto dei calci di rigore contro una delle più brutte versioni della Juve di Sarri.

Quattro partite con la Dea Bendata oggettivamente a proprio favore, per tanti evidentemente molto più importanti delle altre settantasette della gestione Gattuso, in buona parte giocate male. Questo accade a Napoli, dove chi cita questi numeri e questi risultati si vede tacciare -senza possibilità di replica- di cattiveria, preconcetti e incompetenza. Qui non si vuole dire nemmeno che Gattuso sia un cattivo allenatore o che non abbia anche dei meriti nella sua esperienza napoletana: semplicemente, risultati alla mano, ha fatto meno bene di quel che poteva con il materiale avuto a sua disposizione ed è più che legittimo che la società cerchi un allenatore che provi a fare meglio.

Dove sta la verità? I numeri e i fatti qui elencati sono stati raccontati male? Tutto può essere, per carità.

C’è però una verità indiscutibile, alla quale solo l’uomo della strada napoletano non si arrenderà: i più grandi competenti di calcio sono gli operatori del calciomercato. Se un allenatore come Gattuso – che da sei mesi è noto anche ai sassi si sarebbe svincolato a giugno, godendo dell’agevolazione di non avere pretese di ingaggi astronomici – non è stato tesserato da nessuna delle competitor del Napoli (eppure tutte o quasi stanno cambiando guida tecnica) o da qualche big europea ci sarà o no una motivazione basata sui suoi risultati partenopei? O invece sono tutti folli e masochisti e in realtà di calcio ne capisce più di loro l’avvocato o l’ultras napoletano sostenitore del presunto grande lavoro svolto da Ringhio?

Dipenderà esclusivamente dal fatto che Gattuso è troppo una brava persona e non si sa vendere bene il motivo per il quale è stato ingaggiato da una società che da tre anni fa molto male come la Fiorentina? Nemmeno Sarri per molti versi era un personaggio stilisticamente mainstream, ma dopo la sua esperienza nel club di De Laurentiis è stato ingaggiato da due big club europei come Chelsea e Juventus, quindi l’apparente attuale downgrade della carriera di Gattuso per forza di cose non può dipendere solo da questo tipo di motivazioni. Più probabilmente chi lavora di calcio ad alti livelli, chi con le proprie elevate competenze è arrivato addirittura ad allestire squadre di Serie A, chi rischia di perdere tanti soldi sbagliando la guida tecnica, si è reso conto delle stesse cose che abbiamo elencato: in un anno e mezzo con questa squadra si poteva fare di più, al netto di infortuni concomitanti e di spogliatoi disastrati. Ma non ci illudiamo: ci sarà sempre qualche scusa non supportata da nulla di concreto per pontificare sul grande lavoro svolto da Gattuso a Napoli. E quindi ci fermiamo qui. Tanto si sa, a lavare la capa al ciuccio…

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