“Moralismi a parte, la folla che invade il campo non è euforica, è triste. Svela definitivamente dove risiede il potere del calcio”. Per il Guardian non è più in mano ai tifosi
La rivolta di Old Trafford è “per molti versi, la massima espressione dell’impotenza dei tifosi”. L’ultimo grido disperato di un popolo di “tifosi scollegati e bloccati, vogliosi semplicemente di sentire qualcosa di nuovo”.
L’invasione di campo, e Manchester United-Liverpool rinviata, per il Guardian sono solo un ultimo segnale di un fenomeno arrivato alle sue estreme conseguenze. Che non sono quelle della violenza, ma della presa di coscienza che un mondo intero è finito, e oppone le sue ultime resistenze.
“Per comprendere l’ondata di protesta che sta attualmente travolgendo alcuni dei più grandi club del calcio, è necessario afferrare quel binario emotivo. Nei prossimi giorni ci sarà senza dubbio una buona dose di attenzione sulle tangibili lamentele che hanno portato i tifosi in strada: proprietari maligni, strutture di potere ingiuste, governance inadeguata. Ma alla base di tutto c’è qualcosa di molto meno tangibile: un profondo desiderio tra sostenitori di provare qualcosa”.
“Sentirete un sacco di moralismi verbosi su violazione di proprietà privata, danneggiamenti, rottura del protocollo Covid. “Una cosa che non dovrebbe trovare posto nel calcio”, è stata la reazione della Premier League, e senza voler sminuire l’elemento di sicurezza pubblica non facciamo finta che questa sia la storia principale, qui. La reazione della Premier League alle proteste ha incapsulato il senso di alienazione e privazione dei diritti civili che le ha generate. Ci ha semplicemente ricordato dove risiede attualmente il potere nel calcio e probabilmente ha sempre risieduto. Nonostante tutto ciò che il calcio inglese paga alla cultura dei tifosi e all’importanza della sua base di sostenitori, in giorni come questo la maschera scivola via”.
“La reazione travolgente non è l’euforia ma la tristezza. Quello che si è realmente svolto all’Old Trafford domenica è stato un atto di pura disperazione: l’ultimo rifugio di un gruppo di uomini e donne a cui era stata chiusa ogni strada. La massima espressione dell’impotenza dei tifosi”.
Per il Guardian è una frattura che va avanti dal anni, dall’acquisizione del 2005 da parte della famiglia Glazer. E si arriva fin qui.
“Gli eventi delle ultime settimane hanno dimostrato che il terreno su cui poggia il calcio inglese è meno solido di quanto si credesse. Un pessimista potrebbe osservare che probabilmente è una forzatura aspettarsi che alcuni ragazzi con canzoni e striscioni cambino il mondo in meglio. Un ottimista ribatterebbe che è forse l’unica cosa che abbia mai avuto”.