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Chissà se a Roma (poesia su Mourinho e su ciò che avemmo)

Chissà se a Roma stanno chiedendosi se arriva solo perché vuole una pensione dorata o perché deve sistemare il figlio o perché non aveva alternative

Chissà se a Roma (poesia su Mourinho e su ciò che avemmo)

Poesia su ciò che avemmo

Chissà se a Roma,
proprio ora,
ora che arriva Mourinho,
stanno chiedendosi
perché arriva.
Se arriva solo perché vuole una pensione dorata
o perché deve sistemare il figlio
o perché non aveva alternative
o perché era finito e solo lì poteva arrivare
o perché più che lavorare vuole godersi il panorama.
Chissà se a Roma,
proprio ora,
ora che arriva una leggenda,
e che leggenda,
ora che arriva chi mette a tacere il rumore dei nemici,
e come lo mette a tacere!
hanno il coraggio di trasformare un evento
in un peso sul cuore,
una gioia
nel più tetro dei presagi,
un passo verso il futuro
in un noioso bailamme da bar.
Chissà se a Roma,
proprio ora,
si chiedono se sarà in grado di allenare
e non di gestire,
di lavorare
e non di delegare,
di incazzarsi
invece di smontare l’avversario
con la forza dello sguardo.
Chissà se a Roma,
proprio ora,
come a Napoli allora,
si chiedano a cosa serva
avere in panchina
una bacheca di trofei fatta a persona.
Io me lo ricordo,
ce l’avemmo anche noi
uno così.
Eccome se era così.
Ma preferimmo guardare oltre,
sperando nel veleno.
Chissà se a Roma,
proprio ora,
a cosa staranno pensando.

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