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Vaia: «Basta fare terrorismo sulle varianti»

Il direttore dello Spallanzani: «Le varianti vanno studiate, ma non devono servire per imporre lockdown. Basta col coprifuoco, evoca la guerra. Non mi piace»

Vaia: «Basta fare terrorismo sulle varianti»

Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, parla alla Verità delle varianti e spiega come non vadano demonizzate, ma studiate

«Sono contrario a drammatizzare la questione varianti. Quando, durante l’estate, era spuntata quella spagnola, nessuno si è preoccupato. E pure quella inglese, ormai, la conosciamo»

Quello su cui bisogna puntare ora è vaccinare la popolazione per consentire alle persone di tornare a vivere senza più mascherine

«In una situazione ideale, in cui siamo tutti vaccinati, ci possiamo liberare da questa schiavitù».

Le varianti, spiega Vaia non possono diventare una scusa per nuove limitazioni e nuovi lockdown

«Il nostro obiettivo primario è vaccinare la popolazione. Le varianti, poi, non possono essere una scusa per chiudere».

Il lavoro che va fatto è quello di studiarle, sequenziarle e fornire i dati a chi produce i vaccini.

Vaia ammonisca però a non abbassare la guardia perché il virus non andrà via d’estate, non lo ha fatto neanche l’anno scorso

«Io sono forse il medico d’Italia più favorevole alle aperture. E d’estate, il fatto di stare all’aperto offre meno occasioni di contagio. Ma gli spazi di libertà devono essere graduali e premiali: non dobbiamo passare da un eccesso all’altro. Inoltre, la pandemia ci ha insegnato che dobbiamo coltivare stili di vita salutari».

Bisogna tornare alla normalità, ma con calma e con l’aiuto di tutti, spiega ancora Vaia, soprattutto quello dei giovani affinché non si punti il dito contro di loro. Alcuni divieti sono inutili

«Il coprifuoco. Evoca la guerra. Non mi piace»

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