Convocato in Nazionale, la Federazione ha un progetto per restituire i bambini alla tecnica. «In strada ho imparato tutto ma non sono un dribblatore»
Amin Younes è passato dalla panchina del Napoli alla nazionale tedesca in un battibaleno, sei mesi. “Non mi aspettavo che accadesse così in fretta”, dice ora che di sponda sull’Eintracht Francoforte è diventato un protagonista della Bundesliga. A Napoli può essere tranquillamente iscritto alla lista dei rimpianti.
Lo Spiegel lo ha intervistato, dedicandogli un pezzo molto lungo. Il punto è che Younes, che ha dovuto affrontare l’ingrato ruolo di alternativa a Insigne (un ruolo, ricordiamolo, che aveva rischiato di stroncare sul nascere la carriera da bomber di Mertens il più prolifico attaccante della storia del Napoli…), ora per il calcio tedesco rappresenta un profilo “innovativo”: il giocatore che salta l’uomo, che dà sprint e invenzione al gioco d’attacco, che fa il centrocampista e anche il bomber. La sua convocazione non è un fulmine a ciel sereno, quasi tutto in Germania fa parte di un progetto più ampio. Joti Chatzialexiou, direttore sportivo delle squadre nazionali ha capito che il calcio tedesco avrà un problema di giovani nei prossimi anni.
E la Federcalcio intende contrastare questo problema con il progetto Future. Uno degli obiettivi di questo progetto è rivoluzionare il modo in cui i bambini giocano a calcio: con forme di gioco diverse, squadre più piccole e piccoli obiettivi, i talenti dovrebbero venir fuori meglio meglio. Cosa c’entra Younes? È un discorso che riguarda l’individualità, il dribbling, si tratta di dare di nuovo ai bambini il divertimento. Riduzione dell’attenzione sulla tattica e sulla corsa. Concetti simili a quelli più volte espressi da Massimiliano Allegri. In breve, scrive lo Spiegel, la Germania vuole produrre nuovi giocatori da strada. Calciatori, appunto, come Amin Younes.
“La strada è stata la base della mia carriera”, dice Younes. “Non ci sono regole, non ci sono arbitri, e quando 30 bambini giocano uno contro l’altro, devi farti valere. Puoi imparare molto. Lì ho imparato a vincere i duelli diretti”.
Ma Younes non vuole essere classificato come un dribblatore. C’è molto di più nel calcio, dice. “Mi infastidisce un po’ il fatto di essere ridotto a quello. Il mio quinto cartellino giallo a Francoforte dimostra che ho altre qualità. Lavoro bene nei contrasti”.
Finora Younes ha giocato 20 partite a Francoforte e ha segnato quattro gol. In passato, è stato spesso “ridotto” a dribblatore d’ala, ma Adi Hütter ora lo usa in una posizione più centrale. Ha 27 anni, e non rappresenta il futuro della nazionale tedesca. Ma ha qualità che non hanno molti giocatori che indossano quella maglia. Il suo percorso professionale, scrive il giornale tedesco, non l’ha aiutato. Compresa la tappa al Napoli. L’ha frenato. Solo a Francoforte ha ritrovato la sua vecchia forza:
“Penso che le esperienze negative siano state preziose per me. E a volte impari di più su te stesso che se tutto andasse liscio”.
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