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Nemmeno Donadoni avrebbe fatto i due cambi prima del calcio d’angolo

FALLI DA DIETRO – Il Napoli eternamente malmesso è sceso a Bergamo a implorare uno striminzito pareggio. Ma sono stati troppi gli errori

Nemmeno Donadoni avrebbe fatto i due cambi prima del calcio d’angolo

FALLI DA DIETRO – 23a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21

Derby scudetto a San Siro.

Erano anni che la posta non era così alta.

Alta è la tensione fuori dallo stadio.
Migliaia di tifosi si radunano nonostante i divieti. E vengono quasi in contatto.
Alta è la tensione in campo dove tutti attendono lo scontro fra i due nemici giurati.
Solo occhiatacce da spaghetti western.

Sbattuti fuori dall’Europa che conta, i Bauscia non hanno pensieri. Quando le umiliazioni a volte tornano utili.

Partono a razzo e sbloccano subito con Lautaro.
A inizio ripresa tocca ai Casciavit l’arrembaggio.
Per tre volte vicini al pareggio. Per tre volte Handa sventa da campione e allontana i mugugni sul suo rendimento.

Ma è il raddoppio nerazzurro il capolavoro del giorno.

Azione che coinvolge nove giocatori su undici.
Dal tocco di Handa per De Vrji a quello finale di Lautaro passano 21 secondi.
Il calcio semplice è la cosa più difficile del mondo.
Una rumba travolgente.

Travolgente è il sigillo di Lukaku che può urlare “I am the best!” in modo che possa sentire qualcuno che da qualche parte è indaffarato a indossare lo smoking per il gala sarnemese.

Una vittoria, quella nerazzurra, che regala un sorriso a Mauro Bellugi, ovunque egli sia.

Il Napoli eternamente malmesso scende a Bergamo a implorare uno striminzito pareggio.

La Dea ci starebbe pure.
Non per compassione, sentimento che il livoroso Gasp ignora.
Ma perché la testa è altrove.
Sono in arrivo i merengues per la gara della vita.

Ma quando sul cross di Muriel saltano il gigante Duvan e il Barilotto lusitano, come si fa a non accettare l’invito.

Ci sarebbe da raccontare del pareggio del Signorinello Pallido che offre una perla di classe autentica su geniale imbucata di Politano.

Ci sarebbe da raccontare la figata del Gattaccio al 78°

Angolo per la Dea.
E qui il mister di Corigliano se ne inventa una davvero geniale.

Stravolge la difesa, invero molto malmessa, siamo tutti d’accordo.
E fa entrare KK e Fauzi.
Una roba che non sarebbe venuta in mente nemmeno al miglior Crisantemo Donadoni.
Il tempo per accordarsi lì dietro, per sistemarsi alla bell’e meglio, non c’è proprio. Vabbè 4-2.

Non c’è più tempo per nient’altro, se non per un grande spavento finale.

Al 90′, Osi – non bastano tutti i guai che ha avuto e che ha – si accascia. Barella, e corsa in ospedale.

Pare che l’Impomatato, dopo aver visto il cambio insensato in difesa, abbia telefonato al Gattaccio consigliandogli di approfittare e raggiungere il nigeriano alla neuro per un utile controllino.

Al Vigorito i sangue oro in emergenza soffrono le Streghe attentissime a chiudere ogni sbocco offensivo.

Nella ripresa il doppio giallo a Glik è l’occasione per sbloccare gli equilibri.
Nel finale il doppio brivido.
Salvataggio sulla linea di Caldirola su colpo di testa di Pellegrini.
Poi il rigore, prima dato e poi tolto.
Per la Roma un’occasione perduta per prenotare l’unico posto Champions in ballo.

21 febbraio 2020.
Era da poco passata la mezzanotte quando l’Ansa diede la notizia.
21 febbraio 2021. Quasi 100 mila morti. Abbiamo il vaccino.
Siamo tutti più stanchi.

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