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Dopo due anni e 66 partite, non si è ancora capito il ruolo di Elmas

In stagione ha ricoperto quattro ruoli diversi, Gattuso lo utilizza come jolly in caso di necessità. Sembra più incisivo quando parte dal centro del campo

Dopo due anni e 66 partite, non si è ancora capito il ruolo di Elmas

Due stagioni, due allenatori, 66 partite giocate eppure non è ancora chiaro quale realmente sia il ruolo di Elijf Elmas. Il che per un verso può avere un risvolto positivo, nel senso che evidenzia una certa propensione del giocatore ad occupare varie posizioni e svolgere compiti differenti. Ma dopo tutto questo tempo comincia a farsi strada anche l’idea che non si sia trovata la soluzione più adatta per farlo rendere al meglio. Sotto quest’aspetto, va considerata anche la difficoltà ad avere continuità nell’impiego: Elmas infatti gioca titolare soltanto una partita su tre in stagione (10 su 30 in tutte le competizioni) e quasi mai in campionato, dove è partito dal primo minuto solo tre volte, senza un ruolo ben definito. Un dato che va contestualizzato tenendo conto anche dei minuti giocati, perché nella maggior parte delle occasioni in cui è subentrato, l’ha fatto soltanto nel finale di partita. Dodici volte ha giocato infatti 20 o meno minuti.

All’inizio della sua esperienza napoletana, ha lavorato con Carlo Ancelotti e ha vissuto l’avvicendamento con Gennaro Gattuso. Con il primo allenatore ha giocato sulla linea dei centrocampisti nel 4-4-2 sia al centro che largo, poi quando Gattuso ha rilanciato il 4-3-3 si è diviso tra la posizione di mezzala e quella di esterno offensivo, con una leggera predilezione a giocare a destra ma senza disdegnare anche l’impiego a sinistra. Ha sostituito infatti in più momenti Insigne come esterno d’attacco, dando al tecnico anche qualche opzione interessante. Elmas ha buoni tempi di inserimento e la fisicità necessaria per risultare un fattore in entrambe le fasi di gioco, aspetti che si sono riusciti a notare.

Nella stagione in corso, il macedone sta risentendo delle difficoltà che il Napoli sta vivendo dal punto di vista tattico. Da tempo, infatti, è evidente il momento di stallo che la squadra sta attraversando e in un simile contesto è altrettanto chiaro come Gattuso non trovi una collocazione precisa per lui. Quest’anno, secondo i dati di Transfermarkt che ha ricostruito le varie posizioni in cui ha giocato in 28 casi su 30, ha disputato 12 gare (o scampoli di gare) da mediano, 8 da trequartista, 6 da esterno alto a sinistra e 2 da esterno di centrocampo a tutta fascia quando l’allenatore ha deciso di schierare la difesa a tre.

Una varietà di ruoli, in cui ha convinto maggiormente quando è partito da una posizione centrale, che fosse davanti alla difesa o sulla trequarti. Due dei suoi tre gol stagionali sono stati realizzati infatti quando ha giocato in mezzo al campo, mentre quando è stato allargato non ha inciso particolarmente. Gattuso lo ha utilizzato in quella zona all’occorrenza, cercando di sfruttare le sue doti nell’uno contro uno, dove però spesso il Napoli subisce raddoppi in breve tempo.

In ogni caso, una soluzione per Elmas andrà trovata nel minor tempo possibile. È giovane (non ha ancora compiuto 22 anni), ha superato Lobotka nelle gerarchie e se il Napoli non dovesse riscattare Bakayoko diventerebbe il quarto centrocampista della squadra, trovando di conseguenza molto più spazio. E le sue doti, se esaltate e valorizzate nell’assetto giusto, potrebbero fare molto comodo.

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