Risultano più dosi somministrate di quelle consegnate, perché da una fiala è possibile farne 6 e non 5. Il Ministero indica la cosa come virtuosa, ma Libero non ci sta, e snocciola una incredibile serie di luoghi comuni
Sulla somministrazione dei vaccini in Campania ieri s’è aperto (e richiuso) un piccolo “caso”. Dovuto al report del Ministero della Salute che indica che in Campania sono state consegnate 67.020 dosi e ne sono state inoculate 68.138, 1.118 in più. E’ matematica, e le percentuali non mentono: è stato somministrato il 101,7% dei vaccini a disposizione. Alla domanda “come è possibile?” è arrivata anche subito la spiegazione, nelle more proprio del documento del Ministero:
«il dato della Campania evidenzia la prevista somministrazione della sesta dose, il che potrà avvenire anche nelle altre regioni».
In pratica, per essere più chiari, l’agenzia europea per il farmaco ha informato che da un’ampolla di vaccino Pfizer-Biontech si possono ricavare 6 dosi anziché 5. E il 101,7% della Campania deriverebbe da questa più efficace ripartizione.
Tutto ciò però fornisce a Libero – quotidiano che in queste settimane si spende in maniera commovente a difesa dei disastri della sanità lombarda – per montare una polemica, che tra l’altro non può evitare di smontare nello stesso articolo. Ma i toni sono meravigliosi.
«San Gennaro il cui sangue lo scorso 16 dicembre non s’è sciolto ha comunque compiuto o’miracolo? Non lo escludiamo. E d’altronde il cardinale Crescenzio Sepe aveva rassicurato il gregge dicendo che il mancato prodigio non era “un presagio di sciagure, epidemie o guerre” e che bisogna sempre aver fede. I napoletani avevano pregato il santo fin dal primo mattino. Le invocazioni forse sono servite. In tal caso speriamo che i partenopei si riuniscano nuovamente in orazione e chiedano al patrono di pensare anche al resto d’Italia. C’è però anche la possibilità che si tratti di un miracolo di Pulcinella e che il simpatico presidente della Campania, chissà forse gabbato da alcuni collaboratori che gli preferiscono il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, abbia inviato a Roma dati farlocchi».
La meraviglia deriva dal fatto che appena poche righe più sotto questa accusa di aver “imbrogliato”, lo stesso pezzo spieghi l’arcano. Per poi aggiungere, come nulla fosse:
«Dunque delle due l’una: o gli altri governatori dormono e con loro i responsabili della vaccinazione, oppure nella terra di Eduardo De Filippo ci si sta dando alla grande alla commedia».
Libero a seguire dà conto dei “41 furbetti che hanno provato a intrufolarsi tra gli aventi diritti al vaccino, e se non fossimo alle prese con questa maledetta pandemia ci sarebbe da ridere a crepapelle come nei film di Totò“. A chiudere il cerchio dei cliché: Eduardo, Totò, Pulcinella. Non abbiamo letto di pizze e mandolino, ma ci sarà sfuggito.