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La ministra De Micheli scrisse a Frattasi: «La Juve deve comprare Suarez, mi aiuti ad accelerare?»

Su La Nazione le intercettazioni dei messaggi tra la ministra dei Trasporti e il capo di gabinetto della Lamorgese. Frattasi: «Mi attivo». «Possiamo supportarli».

La ministra De Micheli scrisse a Frattasi: «La Juve deve comprare Suarez, mi aiuti ad accelerare?»

I verbali pubblicati dalla Nazione rivelano che già ad agosto esisteva un accordo tra la Juventus e Suarez, che Paratici chiese aiuto alla ministra De Micheli per accelerare l’esame di italiano del calciatore e riportano anche i messaggini scritti dalla ministra a Bruno Frattasi, capo di gabinetto della collega Luciana Lamorgese.

La De Micheli scrive:

«La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?». 

Frattasi risponde via whatsApp:

«Appena arrivo a Roma mi attivo».

Nel pomeriggio, scrive il quotidiano, Frattasi spiega alla De Micheli che l’istanza è stata rigettata per la

«mancanza della conoscenza del requisito della conoscenza della lingua italiana».

Ed aggiunge:

«Se, come credo vogliono riproporre una nuova istanza di concessione possiamo supportarli».

A quel punto laDe Micheli risponde:

«Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente x accelerare????».

Frattasi risponde di sì.

Il contatto sarà l’avvocato della Juventus, Luigi Chiappero, che entrerà in contatto con la dirigente del Ministero, Antonella Dinacci.

Sarà lei a spiegare ai pm che:

«a seguito delle richiesta del direttore centrale prefetto Rabuano, a sua volta interessata dal capo Dipartimento, prefetto Di Bari il giorno 4 ottobre ho contattato l’avvocato Chiappero legale della Juventus. L’Amministrazione, una volta accertata la sussistenza dei requisiti, può procedereal rilascio della cittadinanza anche prima dei tempi previsti dalla legge con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze del richiedente».

Dinacci disse a Chiappero di informarla in tempo reale

«avremmo potuto, se del caso, sollecitare il Consolato».

Ma l’avvocato scompare e non risponde più alle chiamate della dirigente.

 

 

 

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