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Il Napoli vede il baratro, Bakayoko lo salva. Resta la convalescenza

Il Napoli vince a Udine al 90esimo. Prestazione con molte ombre. Meret e Lasagna ci salvano dalla sconfitta. Rrahmani capro espiatorio

Il Napoli vede il baratro, Bakayoko lo salva. Resta la convalescenza

È il bello del calcio. Almeno oggi. Il Napoli aggrappa una vittoria insperata a Udine. Lo fa nei minuti finali, al 90esimo, al termine dell’ennesima prestazione preoccupante della squadra di Gattuso. Che vince 2-1 a Udine e lascia intatte le speranze di qualificazione alla Champions. Anche se il Napoli è attualmente quarto ma la Juve deve giocare col Sassuolo (oltre che col Napoli).

Oltre il risultato c’è poco da prendere di positivo da questa prestazione. Stavolta non ci si può aggrappare nemmeno all’inutile statistica dei tiri in porta. Nel post-partita di Napoli-Spezia, Gattuso aveva sottolineato i 29 tiri del Napoli e aveva dichiarato: «Che cosa posso rimproverarmi? Ho fatto 29 tiri in porta». Ecco, Udine ha mostrato che la squadra i suoi problemi li ha eccome.

Stavolta ci aggrappiamo al risultato che è l’unica statistica che conta. Ancora una volta il Napoli è parso impaurito, con idee di gioco che sono durate lo spazio di un amen. Fino alla prima contrarietà. Dopodiché la squadra anche oggi si è smarrita.

E la contrarietà oggi ha portato la firma di Rrahmani. Col suo sciagurato retropassaggio ha propiziato l’1-1 dell’Udinese (dopo il vantaggio del Napoli su rigore). Rrahmani probabilmente sarà additato come nuovo capro espiatorio. Come lo è stato Milik. Come lo è Fabian Ruiz. In realtà i pessimi 45 minuti del kosovaro non possono essere solo colpa sua. Se ha giocato solo tre minuti in campionato, è chiaro che sia a disagio una volta in campo in una partita complessa com’è stata quella di oggi per il Napoli.

Il Napoli si è più volte assentato. Nel secondo tempo, ha rischiato il disastro. Quando sul sinistro di Lasagna è finito per due volte il pallone della vittoria. Ha sbagliato Lasagna ed è stato bravo Meret.

La squadra di Gattuso è parsa sbandata. Ma ha avuto il merito di aggrapparsi al match. E a Lozano l’unico calciatore in grado sistematicamente di superare l’uomo e di accelerare. Non a caso è stato il messicano a procurarsi il rigore. Non osiamo immaginare cosa sarebbe quest’anno il Napoli senza Lozano inspiegabilmente accantonato da Gattuso nella scorsa stagione.

Insigne, invece, ha sbagliato moltissimo. Come tanti altri. Alla fine, comunque, il Napoli ha trovato il gol che consente di respirare e di provare a guardare avanti non diciamo con fiducia ma almeno senza il terrore. I dubbi sulla gestione tecnica restano tutti, così come i dubbi sul progetto Napoli in generale. Il Napoli resta malato, la speranza è che i tre punti di oggi possano dare una sufficiente iniezione di fiducia. Di più, francamente, non siamo autorizzati a segnare. Speriamo che con i rientri di Mertens e Koulibaly (di Osimhen non si hanno tracce) possa migliorare qualcosa.

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