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Rezza: “Non è prevista vaccinazione per i bambini, le dosi saranno limitate”

“Si darà priorità ai soggetti più fragili. L’Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più, a differenza di quanto visto nelle scorse settimane”

Rezza: “Non è prevista vaccinazione per i bambini, le dosi saranno limitate”

Il direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, ha rilasciato alcune dichiarazioni su vaccini e riapertura delle scuole.

Sul vaccino, ha dichiarato che, almeno in una prima fase,

“non è prevista alcuna vaccinazione per i bambini. Le dosi di vaccino saranno limitate e quindi si darà priorità ai soggetti più fragili”.

Sulle scuole, come già era chiaro, anche Rezza rallenta sul possibile ritorno in aula, in presenza, il 7 gennaio. Repubblica scrive che la riapertura, se la curva non scende in modo significativo, è a rischio.

L’Rt e il numero di nuovi casi positivi tendono a non scendere più, a differenza di quello che abbiamo visto nelle scorse settimane. Il dato dei decessi è ancora molto alto e siamo sopra la soglia per quanto riguarda i posti letto in area medica e terapia intensiva. Inoltre non mi sembra che stiano più scendendo incidenza ed Rt. Ci sarà un incontro della Cabina di regia e dunque non mi sento ancora di anticipare i dati. Ma è chiaro che di fronte a questa situazione occorre estrema prudenza, poi le misure specifiche le decide la politica. E’ logico che nel periodo delle feste ci si voglia ricongiungere con i propri cari, ma è anche normale che in questo periodo pandemico si usino tutte le precauzioni per proteggere soprattutto i più anziani”

Rezza ha precisato che, per il momento, i bambini non saranno inseriti nella campagna vaccinale

“Per ora non è previsto l’inserimento dei bimbi nella campagna vaccinale. E questo per diversi motivi: non mi risultano ci siano sperimentazioni su bambini. Inoltre sono meno suscettibili al Sars-Cov-2 e più raramente hanno sintomi e malattia gravi. Terzo non sono stati identificati come popolazione che sostiene la trasmissione dell’infezione nella comunità”

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