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Per monte ingaggi e soldi spesi sul mercato, il Napoli di Gattuso e Giuntoli è quarto in Italia

Eppure è quinto in classifica. Con Mazzarri, Sarri e Ancelotti ha sempre reso sul campo meglio delle classifiche dei soldi spesi sul mercato e degli ingaggi

Da quando il Napoli ha acquisito una nuova dimensione, passando dalla fascia della salvezza tranquilla alla zona Europa, quello attuale è senza dubbio la versione che meno rispecchia le aspettative, specialmente dal punto di vista economico.

Il Napoli del 2020/21 è la quarta forza della Serie A per monte ingaggi e per cifre investite sul mercato quest’anno, eppure la classifica lo inquadra al quinto posto. Gli azzurri pagano 105 milioni di stipendi, solo Juventus, Inter e Roma hanno una spesa maggiore (la Lazio è 6^, l’Atalanta 11^). Sul mercato estivo sono stati spesi 73 milioni, quasi tutti riconducibili all’operazione per Victor Osimhen, e in questo caso a precedere il club di De Laurentiis ci sono Juve, Inter e Parma (l’Atalanta è 6^, la Lazio addirittura 13^). Senza contare i circa 90 milioni spesi a gennaio, che comprendono anche giocatori come Petagna e Rrahmani che hanno concluso l’annata rispettivamente con Spal e Verona, prima di essere a disposizione di Gattuso.

È una situazione quasi senza precedenti di un Napoli che generalmente si è sempre distinto per essere una squadra capace di andare oltre la propria possibilità, di insidiare le grandi della Serie A con mezzi ridotti. Nella stagione 2012/13, Mazzarri chiuse al secondo posto col 6° monte ingaggi (53 milioni) e al 6° posto per cifre investite (31 milioni). Numeri più ingenti ma in proporzione identici nella stagione 2017/18, l’ultima con Maurizio Sarri: 81 milioni di stipendi (5° posto) e 68 milioni sul mercato (6°), e lo scudetto non era mai stato così vicino negli ultimi 30 anni.

Gerarchie sostanzialmente invariate anche l’anno seguente, il primo di Carlo Ancelotti in panchina. La squadra era al 5° posto sia per ingaggi (94 milioni) che per investimenti sul mercato (71 milioni). Alla fine, la rincorsa allo scudetto si concluse molto in anticipo, ma gli azzurri arrivarono secondi in scioltezza e la Juventus quell’anno aveva acquistato Ronaldo. A Napoli si parlò di stagione deludente. Dopo un’ottima Champions, in un girone di ferro con Liverpool e Arsenal, l’unica vera amarezza fu l’eliminazione per mano dell’Arsenal in Europa League.

Oggi il secondo posto è rappresentato dall’Inter e dista 7 punti. Non è una distanza insormontabile in pratica, ma nella teoria si avvicina molto. La continuità recente dei nerazzurri in campionato è ancora qualcosa di sconosciuto per questo Napoli che fa più difficoltà con le dirette concorrenti. Ha battuto Atalanta e Roma, poi ha perso con Milan, Inter, Lazio e Sassuolo, oltre alla sconfitta a tavolino con la Juventus. Un andamento che per forza di cose finisce per ridimensionare gli obiettivi della squadra: un piazzamento Champions fino a poco tempo fa era di consolazione, era la risposta dei teorici del bicchiere mezzo pieno al termine della stagione. Ora è un traguardo roseo. E mentre ci si interroga su come sia cambiata radicalmente la prospettiva del Napoli, il club tiene il passo delle rivali quanto a spese. Un campanello d’allarme piuttosto serio, se i risultati sportivi dovessero confermarsi su questa linea.

I dati relativi agli stipendi sono de La Gazzetta dello Sport. I dati relativi alle cifre degli acquisti sono di Transfermarkt.

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