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“Ormai i giocatori si scelgono con i big data”, Monchi spiega la virata Moneyball del calciomercato

Il ds che la Roma ancora rimpiange ora al Siviglia è considerato un guru. E alla BBC racconta cosa c’è dietro il suo “sistema”

“Ormai i giocatori si scelgono con i big data”, Monchi spiega la virata Moneyball del calciomercato

La Roma lo cacciò prematuramente e ancora lo rimpiange. Nel frattempo Monchi è diventato una specie di guru del calciomercato europeo, tanto che la BBC lo intervista e titola “Incontro con l’uomo più brillante del calcio”.

Fino all’arrivo di Monchi, il Siviglia aveva vinto solo quattro trofei in 52 anni di storia. Da allora, ne sono arrivati 10. Monchi ha descritto il suo sistema al Telegraph, qualche intervista fa:

“Abbiamo due pilastri. Uno è lo scouting e l’altro è il coordinamento con l’allenatore. Al Siviglia l’allenatore non decide il nome del giocatore. Dice il profilo del giocatore che vorrebbe e noi ci lavoriamo su. A dicembre, apriamo il nostro database e analizziamo tutte le diverse informazioni che abbiamo accumulato all’inizio della seconda parte dell’anno. Abbiamo dai 400 ai 450 giocatori e sei o sette membri dello staff tecnico si occupano di monitorarli. Entro maggio abbiamo un’altra selezione, un’altra proiezione. Restano ancora 15 giocatori per posizione, quindi circa 150-160 giocatori, ci sediamo con l’allenatore e diciamo ‘Mister, cosa pensa che ci serva quest’anno?’ Ci chiediamo “quali soddisfano tutte le caratteristiche che vuole l’allenatore?” Poi arriviamo ai sette finalisti e sono i nomi che diamo all’allenatore”.

Ora alla BBC spiega che, anche per colpa della crisi e dello “smart working”, l’arte del calciomercato è diventata una cosa scientifica: si basa moltissimo sui big data, come nel film Moneyball con Brad Pitt.

Le cose sono cambiate nel 2020, la crisi del Covid-19 ha accelerato un cambiamento già in atto. “Ha portato a un forte impulso al nuovo dipartimento di ricerca e sviluppo basato sui dati del club, creato a maggio 2019”.

Ora i club d’elite scelgono i giocatori ragionando su statistiche e metriche come gli obbiettivi previsti (xG), cercando di spremere al massimo i numeri che hanno a disposizione. Molti di quello che ci lavorano – scrive la BBC – hanno un background calcistico, ma non tutti, e non importa fintanto che arrivano i risultati.

“Confrontiamo il punto di vista soggettivo dei nostri scout con i criteri oggettivi dei dati”, dice Monchi. “Il fatto che entrambi siano quasi sempre d’accordo ci incoraggia a prendere decisioni. Ora ci affidiamo maggiormente ai big data perché abbiamo un reparto molto sviluppato. Sebbene la nostra piattaforma non sia ancora completa al 100%, ci ha aiutato molto di più nell’analisi di giocatori interessanti. Un anno fa i nostri dati non erano accurati come lo sono oggi. Anni fa i rapporti di scouting erano scritti in Word, c’era segnato se un giocatore è destro o sinistro, cose così… Ora sappiamo tutto“.

Monchi e il suo team hanno in programma di espandere questa rivoluzione dei dati al resto dell’organizzazione del club, come per l’emissione dei biglietti e il marketing. Ma costruire un sistema in grado di trovare i giocatori giusti al giusto prezzo rimane la priorità. L’algoritmo che hanno sviluppato analizza oltre 18.000 giocatori che potrebbero adattarsi alla squadra. E dietro le quinte, c’è un’ulteriore rivoluzione:

Stiamo pensando di ingaggiare un esperto di intelligenza artificiale e apprendimento automatico che non ha esperienza calcistica. Stiamo cercando di strapparlo alla sua attuale società, per così dire”.

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