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Meritavamo di perdere? No. Abbiamo perso? Sì

Il Napoli, in generale, non mi piace. Ma il campionato è talmente mediocre che possiamo dire la nostra. E poi c’è Lozano: una volta tanto avevamo ragione

Meritavamo di perdere? No. Abbiamo perso? Sì

Le non guardata da recuperare sono tre, come se avessi tre episodi della mia serie preferita su Netflix da guardare tutti insieme nella stessa sera. È un periodo intenso, ci sono tante partite e ogni tanto le cose si accumulano, tant’è. Tre episodi, pardon, tre partite insieme mi permettono però di fare un piccolo ragionamento sul Napoli. Parto dal finale: il Napoli non è niente di che. Niente paura, non vi offendete, non è niente di che in questa serie A, perciò è molto forte. Basta guardare ad alcuni esempi, prendiamo l’Inter, nonostante i giocatori eccelsi (!?) che ha, offre prestazioni che rasentano spesso il ridicolo, quasi sempre è deludente, l’abbiamo vista in Champions, l’abbiamo vista ieri sera contro il Napoli. Basta guardare il Milan, improvvisamente è sembrata una squadra di fenomeni; in realtà è una squadra nuova, con calciatori giovani e interessanti + Ibra. Guardate la Juve, ebbene pure lei non è niente di che. Perfino l’Atalanta non gioca più tanto bene. Stamattina mi sento il mister de L’uomo in più di Sorrentino e tutti mi sembrano dei Palumbooooo da insultare. Tutte giocano così così, ogni tanto una buona partita (vedi il Milan), ogni tanto belle giocate (vedi il Sassuolo), ma tutto sommato, qualsiasi partita non guardata è un’ora e mezza guadagnata per qualcosa di più piacevole, se non fosse che il gioco del pallone ci appassiona ancora, ed eccoci qua. Quindi passione e noia, non riusciamo a smettere e al contempo ci annoiamo profondamente. Ieri sera non ho potuto guardare il Napoli, ma se avessi avuto tempo forse avrei guardato la partita che si giocava a Liverpool.

Una cosa va detta di queste tre partite e, in generale, su questo campionato: sulla serie A si è abbattuto Lozano, che – guarda un po’ – sa giocare a calcio e molto bene. Mi viene da sorridere perché forse, per una volta soltanto, io e Massimiliano Gallo abbiamo azzeccato una previsione. Nelle nostre periodiche telefonate sbagliamo tutto. Non azzecchiamo un pronostico, non prevediamo un acquisto, sbagliamo sugli esoneri, sui rigori, sulle squalifiche. Il bello è che, sovente, abbiamo idee diverse, nonostante questo aspetto, sbagliamo lo stesso tutti e due. Embè, su Lozano ci avevamo preso, facciamoci un applauso. Ricorderete quando il Napoli lo comprò, tutti ci affrettammo a guardare i pochi video disponibili su You tube; si capiva il talento, si vedevano le capacità tecniche, restava il però a gravare sulle nostre opinioni, quello che precedeva la frase: viene dal campionato olandese. Come se dall’Olanda arrivassero solo giocatori scarsi, come se – tanto per stare a cose che ci riguardano – Mertens non fosse arrivato da lì. Con il direttore ci dicemmo, ricordo quasi testualmente: “Potenzialmente vale un Lavezzi”, e io prendendomi tutte le licenze poetiche del mondo, aggiunsi: “Forse anche di più”. Tutto è da dimostrare, fatto sta che Lozano è forte.

Prendiamo la partita con la Sampdoria, se ne avessi scritto a suo tempo, avrei fatto più o meno così. Accade un bruttissimo primo tempo, basta una Sampdoria appena ordinata per reggere l’inesistente urto del Napoli e per portarsi meritatamente in vantaggio. Il Napoli non fa nulla, salvo due azioni, quella del colpo di testa di Mertens e quella del tiro di Insigne. Poco. Ruiz, Demme e Zelinski fornano un triste terzetto di centrocampo, senza infamia, senza lode, senza nerbo, senza fantasia, senza profondità. Senza, insomma. Politano si conferma essere quello che vado ribadendo spesso, un irrilevante calciatore che ogni tanto fa dei bei tiri. Goulham è un triste ricordo del terzino che abbiamo visto qualche volta dominare la fascia. Insigne e Mertens pur protagonisti delle due azioni di cui sopra sembrano sottotono. Finisce il primo tempo e resisto e per questa non guardata guardo pure il secondo. Gattuso inserisce Lozano e Petagna e cambia tutto. Il messicano è scatenato, gol, poi un palo, poi un assist. La partita la mette a posto lui, svegliando anche Mertens (che gli fa un bell’assist per il gol) L’impatto del messicano sulla partita è stato devastante, e non è la prima volta. Mi pare che sia venuta fuori tutta la sua determinazione, oltre alla tecnica eccellente che era nota. Forse aveva bisogno di trovare il suo tempo e il suo modo, li ha trovati. Il Napoli, in generale, non mi piace, e non dipende dallo schema, non mi convince il 4 3 3, non mi dice nulla il 4 2 1 3 e figuriamoci il 4 2 4. Fin qui mi saranno piaciute un paio di partite, per il resto mi sono annoiato. Non è un Napoli cattivo, tutt’altro, ma sembra di vedere sempre la stessa partita con le solite azioni. Se io, da casa, so a chi passerà la palla quel calciatore perché non dovrebbe saperlo l’avversario? Secondo me possiamo fare qualcosa di più.  Su Petagna. Credo che sappia fare un paio di cose, una l’ha fatta ieri quando ha segnato, non credo ci si possa aspettare molto di più. Questo è più o meno, in sintesi, ciò che avrei scritto pensando al match con la Samp. Avrei aggiunto qualcosa sul cincischiare di diversi calciatori azzurri, film già visti, cose già dette. Forse sono io, dipende da me.

C’è poi il Lozano di ieri sera, più che mai presente, pericoloso, tagliente, deciso. Fa quel taglio stupendo sul lancio di Insigne e uno stop pazzesco in corsa, peccato che non segni, peccato fosse (mi pare) in fuorigioco. La cosa più triste è l’infortunio di Mertens, è ovvio che non può più giocare una partita ogni tre giorni ma è ancora molto forte e alla nostra squadra serve. Il colpo di tacco di Insigne meritava il gol, il palo di Petagna meritava di entrare, il tiro di Politano meritava il gol. Tutto vero, peccato che abbiano vinto loro. Non scopriamo oggi la bravura di Handanovic, così come conosciamo da mille mila anni la scarsa lucidità sotto porta dei calciatori azzurri. Meritavamo di perdere? No. Abbiamo perso? Sì.

Questa seconda parte va sull’Almanacco, insieme all’espulsione di Insigne (esagerata). Garanzini ha scritto: “Massa è assai più sensibile alle parole che ai falli”. Già. Ma non disperiamo in questo campionato pieno di squadre mediocri possiamo dire la nostra, qualunque cosa sia.

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