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L’Inter vincerà il campionato, nonostante giochi peggio della Pergolettese

Stride il raschio delle unghie di Gattuso sugli specchi del dopogara. Non ci sono argomenti che tengano.

L’Inter vincerà il campionato, nonostante giochi peggio della Pergolettese

FALLI DA DIETRO – 12a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21

Non bastano dieci torbati stanotte.

Comincia subito di merda.
L’amore nostro che piange a bordo campo per il dolore alla caviglia.
Il Gattaccio che addormenta invece di affondare un’Inter allo sbando.
Cresce a ogni minuto la convinzione che prima o poi la buttiamo dentro.

Dominiamo.

Il Mariachi è un demone. Il Signorinello Pallido dai piedi affatati è lì lì per esplodere.

Dominiamo. Mancano venti minuti.

Poi un contropiede improvviso. Darmian in area a tu per tu con il Cafetero. C’è forse un fuorigioco. Manata sull’alluce. Rigore.
Il Pibe di Fratta invita l’arbitro ad appartarsi altrove. Non si fa. Un capitano non lo fa. Rosso e rissa.
Lukaku va in gol.

Ma noi dominiamo lo stesso.
Due tre quattro occasioni. Ma Handa, quello che due anni fa era andato in pensione, è tornato e sventa stanotte anche i granelli di sabbia.
E poi i pali. E poi ancora l’arbitro che non fa fuori Skriniar. E poi la sfiga.

Si perde così una partita da sei punti. Perché era uno scontro diretto. Si perde una partita dominata contro la squadra che vincerà il campionato, nonostante giochi peggio della Pergolettese.

Non bastano dieci torbati stanotte.

Stride il raschio delle unghie del Gattaccio sugli specchi del dopogara.
Non ci sono argomenti che tengano.
Certo la zuccata di Bonucci, per Rizzoli fu più dolorosa, anni fa, e lui zitto.

Dipende, certo.
Da come ti chiami e in quale squadra giochi.

Riempiamo il bicchiere.
Il Napoli c’è. Lasciamoci negli occhi questi ragazzi che, ridotti in dieci, cercano il gol a ogni costo.
E andate a cagare tutti.

Dipende in quale squadra giochi.
Gli ergastolani faticano di brutto contro una Dea che gioca a memoria e se ne frega di tener fuori i suoi uomini migliori.
Prima o poi arriverà immancabile il rigorino.

Ma stavolta fra i pali c’è Pierluigi Gollini che impedisce al Toy Boy – assolutamente inguardabile – il solito show coreografico post rigorino.

Mattia Destro è la sorpresa di giornata.
Due reti contro il Milan, una delle sue ex squadre, nella sfida di Marassi.
I rossoneri privi di quattro titolari frenano ancora ma sanno rimontare due volte e resistono in testa, per ora, con un vantaggio ridotto al minimo.
Spicca il gol di Pierre Kalulu Kyatengwa ventenne rampollo di Lione che non sembra essere affatto male. Difensore con un fisico robusto e buona tecnica. Pioli lo sta sgrezzando più per la inevitabile necessità-virtù che per qualsiasi altra motivazione.
Ma tant’è. Chiamato in causa, ha risposto presente. Forse consente a Destro una eccessiva libertà. Ma poi butta dentro il gol del 2-2.

Il vertice della classifica in un fazzoletto.
La vera protagonista è la stanchezza.

C’è Caravaggio sul Primo. Un filmaccio italiano da qualche parte.
L’ultima Camel per oggi.
Nel fumo sorrido a un paio di messaggi di amici interisti onesti.
Ho finito il torbato.

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