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Il Napoli con l’Az Alkmaar ha giocato con tre centrocampisti e non è cambiato niente

I limiti della squadra di Gattuso non sono tattici, sono fisici e mentali. Come dice Nagelsmann «i moduli non sono così importanti»

Il Napoli con l’Az Alkmaar ha giocato con tre centrocampisti e non è cambiato niente
I risultati del quinto e penultimo turno della prima fase di Europa League ci dicono che ben 18 squadre (su 24) si sono già qualificate per i sedicesimi di finale e che tra queste ci sono tutte le “favorite” (Arsenal, Tottenham, Milan, Roma, Benfica, Bayer Leverkusen, Villarreal, Leicester, Hoffenheim, PSV Einhoven) tranne il Napoli che, tra l’altro, è anche l’unica delle tre squadre italiane a non aver ancora conquistato l’accesso alla seconda fase.
Molto probabilmente anche il Napoli riuscirà a superare il girone e ad approdare ai sedicesimi, dal momento che basterà ottenere un pareggio giovedì sera in casa con la Real Societad, squadra che, dopo una partenza a razzo, pare avere leggermente rallentato la sua corsa. Il pareggio, il terzo consecutivo tra campionato e Coppa, ottenuto in casa, contro i croati del Rijeka (al loro primo punto nel girone), dopo essere andati per due volte in svantaggio, sembrerebbe confermare tale ipotesi.

Tuttavia non si può non fare notare che, ovemai giovedì prossimo dovesse malauguratamente perdere con la Real Societad (e l’AZ vincere a Rijeka), il Napoli mancherebbe la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta per la prima volta da quando è stata introdotta l’attuale formula, nonché da quando il Napoli è tornato in Serie A e, quindi, in Europa (l’edizione 2008/2009, che vide il Napoli eliminato al primo turno ad opera del Benfica, adottava un format diverso da quello attuale). In pratica si tratterebbe di un vero e proprio “record negativo”, e questo nonostante un girone impegnativo ma non certo difficilissimo, dal momento che Real Societad, AZ Alkmaar e Rijeka, pur essendo squadre di tutto rispetto, non rappresentano certamente il gotha del calcio spagnolo, olandese e croato!

Se tale condizione (unica “big” e unica italiana a non essere ancora qualificata e possibilità, seppur remota, di mancare la qualificazione alla seconda fase) si fosse verificata con un altro allenatore in panchina, chissà quanti processi (mediatici e di piazza) ci sarebbero stati…
Detto questo, si fa sommessamente notare che in Olanda il Napoli, se si esclude un brevissimo lasso temporale di 4 minuti (dal 62.imo al 66.imo), ha sempre giocato con i tre centrocampisti centrali che in fase di non possesso erano soliti disporsi a mo’ di triangolo con il vertice rivolto verso il basso (Bakayoko) mentre in fase di possesso si disponevano sempre a triangolo ma con il vertice rivolto verso l’alto (Zielinski o Elmas). Ciononostante non si può affermare che il Napoli abbia offerto una prestazione da applausi, anzi come dichiarato, con molta onestà, dallo stesso Gattuso nel dopo-gara, gli è andata anche bene dal momento che il rigore parato da Ospina ha evitato agli azzurri un’eventuale sconfitta e questo con buona pace di tutti coloro, che dopo il sonoro 4-0 rifilato alla Roma domenica sera, già parlavano/scrivevano di svolta tattica e di un Napoli che, giocando con i tre centrocampisti centrali, poteva centrare qualsiasi obiettivo (dimenticando che anche alla prima di campionato a Parma, nel primo tempo, il Napoli, giocando con la stessa disposizione vista ad Alkmaar, aveva deluso non poco).

Come più volte scritto in passato il “problema” di questo Napoli non è di natura tattica, bensì di tenuta fisico-mentale (problema questo che il Napoli si trascina, ahinoi, da anni, ossia da quando ha deciso di puntare, consegnando loro le chiavi della squadra, su calciatori “deboli” sia sul piano della personalità che quello della fisicità), motivo per cui questa squadra può alternare prestazioni da applausi ad altre decisamente incolori, e questo a prescindere dal sistema di gioco e dalla presenza in campo di due o tre centrocampisti centrali.

Del resto, come dichiarato qualche anno fa dall’attuale allenatore del RB Lipsia Julien Nagelsmann “i moduli non sono così importanti, è una questione di cinque o dieci metri e le squadre si schierano in quel modo solo durante il calcio d’inizio e, forse, otto volte a partita”.
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