Il direttore del reparto Malattie Infetive al Sacco di Milano e Fabio Ciciliano, membro del CTS, hanno espresso il loro parere nelle interviste rilasciate a Radio Punto Nuovo
Massimo Galli, direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, e Fabio Ciciliano, membro del Comitato Tecnico-Scientifico, si sono espressi sulla possibilità di riaprire gli stadi.
Queste le parole di Galli.
Inter-Napoli? Spero sia una bella partita. Napoli e per la squadra ho solo simpatia, non completa due volte l’anno. Se non deve vincere l’Inter, meglio che lo vinca il Napoli lo scudetto e non altre squadre. Temo che per tutto il campionato non è il caso di parlare di tifosi allo stadio. Senza una caduta della diffusione del virus, ho forti dubbi che ci si possa permettere di spostare migliaia di persone in uno stadio. Temo che avremo tutto il 2021 per gestire il problema. Abbiamo corso per cambiare colore alle regioni e ci si è accorti che stiamo facendo risalire la china al virus. Col virus non ti siedi al tavolo per una trattativa. Si finisce per danneggiare ancor di più l’economia.
In poche ore si rischiano di vanificare settimane di sacrifici e ci sono tutte le premesse per la terza ondata se non per il prolungamento della seconda. Le autorità danno indicazioni contraddittorie ed hanno responsabilità, ma anche i comportamenti individuali hanno il loro peso, come per il cenone. Il nonno è più felice di starci anche per il Natale prossimo piuttosto che rischiare. Estate prossima? Vedremo quanto vaccino avremo e come staremo messi. Inter-Napoli? Non ho troppi elementi per dire quanto finirà.
Così invece si è espresso Ciciliano.
Il calcio non è più lo sport che siamo abituati a vedere. In questo momento della contingenza epidemica che registra, a ieri, ancora 846 morti, non ci consente di pensare allo sport come era prima. Dopo il vaccino? Auguriamoci cominci nella prima settimana di gennaio, aspettiamo le autorità regolatrici italiana ed europea. Per le condizioni di normalità dobbiamo aspettare ben più di qualche mese. Si conta di tornare alla normalità non prima del prossimo inverno. Terza ondata? Dobbiamo cercare di arginarla. Con la riapertura delle scuole e delle attività lavorative interrotte durante il periodo natalizio e con il picco influenzale stagionale, ci sarà un nuovo sovraccarico delle strutture ospedaliere.
Tutto il campionato ed anche gli Europei senza pubblico? Non è facile fare paragoni con il resto d’Europa, la Germania ha tre volte i posti letto di terapia intensiva. I comportamenti che abbiamo visto sono sconsiderati: se si lascia lo spazio di uscire per strada, però, le stesse non restano a casa. Inter-Napoli? 1-2.