Mastrandrea pretendeva che le regole di un privato prevalessero sul diritto pubblico, mentre le decisioni di Sandulli collimano spesso con le aspettative del potere

La storica sentenza del Coni di ieri, non solo restituisce al Napoli il punto di penalizzazione e la possibilità di una sconfitta in meno rigiocando la gara contro la Juve, ma, scrive Antonio Corbo su Repubblica, sancisce che non c’è più spazio per due giudici come Mastrandrea e Sandulli.
Non c’è più spazio per giudici abili come Mastrandrea che in primo grado diede partita vinta alla Juve evitando il tema centrale: il Napoli doveva disobbedire all’Asl, partire per Torino, rischiare di diffondere il contagio pur di seguire il protocollo della Lega? (…) Un giurista da Olimpiade quando scia in slalom.
Ma non c’è spazio neanche per giudici come Piero Sandulli, un magistrato sportivo che segue volentieri il suo destino: sarà un caso, ma le sue decisioni collimano con le aspettative del potere. (…) Bisognava bocciare il Napoli, dare partita vinta alla Juve, sconfessare De Laurentiis attribuendogli un “piano preordinato per non giocare la partita”. Furono ipotizzate nel coro delle accuse anche manovre clandestine con la Regione per indirizzare le Asl. (…) Piero Sandulli ha poi confermato la condanna. Con accuse senza prove. Con toni sprezzanti. Gratuiti. Debordanti. Una ferita che il Napoli ha chiuso ieri con una fine operazione politica.