ilNapolista

Il Napoli non gioca per Osimhen, non gli dà mai una palla

FALLI DA DIETRO – Forse non è il bomber che speravamo. Forse ha ancora una tecnica rozza e approssimativa. Ma ha 21 anni e crescerà

Il Napoli non gioca per Osimhen, non gli dà mai una palla

FALLI DA DIETRO – 6a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21

Tempo di incertezze.

Alvaro Morata, che ha il Var incorporato nel nome, batte il record dei gol annullati.

Due a Crotone, e addirittura tre in Champions contro il Barca.

Non sta bene.

Autorevoli commentatori, supportati da autorevoli testate, si scomodano indignati. Bisogna rivedere queste regole troppo rigide.
Limitare l’applicazione del Var su un fuorigioco di uno o due centimetri.
Massì, torniamo alla sana alla discrezionalità. Alla goliardica confusione.

C’è da dire che quest’anno in Italia – per favorire vieppiù la confusione – si è deciso di adottare le direttive Uefa. Che appunto limitano l’utilizzo dello strumento soltanto a casi di errore oggettivo e non prevedono “la revisione sul campo” se l’arbitro è in pieno controllo dell’azione al momento dell’infrazione.

Confusione.
Come una vecchia enigmatica canzone degli anni 80.
Ogni episodio ha una storia sua. Autonoma. Non replicabile.

Meglio viverle senza regole, le emozioni, anzichè dosarle, catalogarle e rinchiuderle in barattoli con le etichette da tirar fuori al momento opportuno.

Meglio vivere, anziché “imbalsamare anche l’ultima più piccola emozione”.

Var spento sulla trattenuta di Balogh su Perisic.
Var acceso a Torino sul tocco in area di N’koulou.

Intanto la sesta una certezza ce la consegna.

Esiste ancora l’uomo-squadra.
Per lo più individuabile in quella fascia d’età che l’orribile governatore ligure Toti considera probabilmente non indispensabile allo sforzo produttivo.

Ibra l’Eterno è il Milan.
L’Udinese è più aggressiva. E i rossoneri patiscono non poco.
Ma se lì davanti hai uno come lo svedese, non ce n’è per nessuno.

Assist a Kessie e poi magica rovesciata allo scadere.
Magica rovesciata, d’accordo. Ma non si trattava di gioco pericoloso?
Magnifica confusione.

Il Toy Boy è la Juve.

Gli ergastolani stentano contro i neo-promossi spezzini.
Poi entra lui, e in due minuti segna il gol del vantaggio.
Avrà il tempo anche per l’assist a Morata.
Ma non era anche qui in fuorigioco l’Alvaro?
Impossibile sei di fila. Gol regolarissimo. Niente replay, niente linee blu e rosse.

Il Toy Boy avrà il tempo anche per la doppietta su rigore con uno spettacolare cucchiaio.

Gervais Lombe Yao Kouassi Gervinho è il Parma.

Era il sogno del Parrucca in estate. Diventa il suo incubo di Halloween.
L’ivoriano è bravo a prendere il tempo ai due difensori centrali Suninter e a battere un Handa non impeccabile.
Replica qualche minuto dopo con un’azione pressoché perfetta.
Inglese imbuca un filtrante alle spalle di De Vrij, e la Freccia africana fulmina ancora il portiere interista.

Non c’è Lukaku che è l’Inter. E la sua assenza pesa.

C’è Lautaro, ma è come se non ci fosse.

L’Inter rientrerà in partita con un il gol di Brozo, che realizza di sinistro a fil di palo su assist di Barella.
Poi l’assedio. Poi il fallo su Perisic.
Che costringerà Rizzoli a fermare Piccinini e Maresca. Poi il pari sempre di Perisic a evitare la sconfitta.

La partita più pazza è di scena a Torino.
All’87°, un buco di Hoedt spiana la strada al vantaggio granata. 3-2 di Lukic.
Ma il recupero è interminabile.
Il Var acceso concede il rigore per fallo di mano di N’koulou che Ciruzzo della Torre realizza.
Poi allo scadere Caicedo firma una rimonta e un successo insperato.

L’anti-Milan è il Sassuolo. Almeno per ora.

I Ceramisti scendono al San Paolo senza stelle, e fanno subito due regali al Napoli. Che non accetta.
Prima il Fiammante Fiammingo poi Osi sprecano malamente.

La partita si riassume qui.
Poi tutti ad ammirare gli emiliani con la loro organizzazione difensiva perfetta.
Il loro possesso in velocità, che è una squisitezza della casa.
E non è quello statico e un po’ scontato proposto dal nostro Fenicottero Andaluso.

Tutti ad ammirare Maxime Lopez.
Questo giocatorino di Marsiglia un po’ spagnolo, un po’ algerino.
Questo gigante di un metro e sessantasette lanciato da Garcia che ama il dribbling e le avventure in attacco, e che invece il bizzarro mister neroverde fa giocare nei due di centrocampo. Con risultati sorprendenti.

Tutti a stravedere per Locatelli completamente trasformato dalla cura De Zerbi.

Battuta d’arresto per il Gattaccio. Non sempre si può vincere.

Anche se in pochi notano il Var spento su un’entrata assassina dell’ex milanista su Osi quando si era ancora sullo 0-0.

Magnifica confusione.

Ma è innegabile la brutta prestazione di quasi tutti.
Escluso l’Imperatore Nero ovviamente.

Escluso Osi.

Sissignore, al 10° sbaglia da rincorrerlo con l’ombrello.
Ma si batte con generosità su ogni palla. Ha forza, velocità, determinazione.
La squadra non gioca per lui. La squadra non gli dà mai palla. La squadra non lo cerca con verticalizzazioni improvvise, che potrebbero valorizzarne la velocità.

Forse non è il bomber che speravamo. Forse ha ancora una tecnica rozza e approssimativa. Forse oggi non vale i 70 milioni spesi.
Ma ha ventuno anni. E crescerà.

Poche cose sono tristi nello sport come un derby senza tifosi.

A Genova per inebriarsi un po’ e vincere l’uggia qualcuno lancia in campo cinque o sei bengala con un paracadute particolare e una mascherina.

A Pomata! Mettete sta mascherina se vai ar funerale.
E non rompere il cazzo al Cavaliere Nero.

ilnapolista © riproduzione riservata