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Il Napoli è tornato al fantasma della mentalità vincente. Dopo aver detto no a Ibrahimovic

Che errore non aver ascoltato Ancelotti che avrebbe voluto a Napoli Ibra e James. Gattuso ha idee moderne ma da solo non basta

Il Napoli è tornato al fantasma della mentalità vincente. Dopo aver detto no a Ibrahimovic

A volte ritornano, scriveva un ispirato Stephen King. A Napoli, negli ultimi anni, tornano sempre. Quei fantasmi legati alla “mentalità” citata da Gattuso. Un concetto più completo se accompagnato da “vincente”.

Ecco: ritorna sempre. La mentalità vincente è difficile da coltivare e far crescere se, in squadra, non hai almeno un calciatore che la porti in dote.

Al Milan è bastato Ibrahimovic.

L’organico del Napoli è profondo e di qualità, tanto nello starting eleven quanto nelle alternative. Ma basta questo per ottenere la mentalità vincente? A quanto pare, no. Per carità, sarà pur sempre il campo, a fine stagione, a stabilirlo. Ma i segnali lanciati ieri da Gattuso sono inequivocabili: non c’é ancora. C’era con Benitez e con una tipologia di calciatori che la portarono (Higuain, Albiol, Callejon. Mascherano sarebbe stato il completamento). C’è stata con Sarri ma solo – nella stagione dei record – in campionato. Male in Europa.

La scelta di Ancelotti – criticato da queste parti – (cosa che farebbe già venir voglia di chiudere qui queste poche righe) avrebbe potuto riportare in organico una certa tipologia di calciatori. Per ammissione dello stesso Giuntoli a Sky, ci furono contatti con Ibra. Aggiungo, con James Rodriguez. L’avessero ascoltato, a quest’ora il Napoli avrebbe certamente una mentalità vincente più affinata. E invece, i mal di pancia dello spogliatoio hanno creato il mostro da dover cacciare. Zero assunzione di responsabilità da parte di chi rifiutó finanche di recarsi in ritiro dopo una disposizione del club.

L’arrivo di Gattuso ha rappresentato un cetrato, ma l’effetto è durato qualche settimana. Il mister ha dimostrato di essere preparato, di avere idee definite e moderne. Un ottimo allenatore, lui sì con mentalità vincente. Ma, come in precedenza, probabilmente non basta. L’effetto cetrato sembra essersi dissolto, stando alle sue parole al termine di Napoli-Milan.

Con Sarri si era chiusa un’epoca: sarebbe bastato ascoltare Ancelotti (o chi per esso, pronto al cambiamento) e rifondare come fu fatto quando andó via Mazzarri.

A Gattuso, oggi, il compito di entrare di nuovo nella testa dei ragazzotti azzurri. Costruissero, a Castel Volturno, una nuova sala: Bagno d’Umiltà, dove far entrare a turno i professorini.

Aspettando e sperando di ingaggiare nuovamente quei pezzi grossi, che portano in dote la mentalità vincente.
Che errore non prendere uno come Ibra.

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