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Tebas: “Sarà più difficile finire questo campionato che il precedente”

Il numero uno della Liga ha parlato delle difficoltà di portare a termine la stagione con la pandemia: “Dubito che la Uefa possa rinviare l’Europeo, altrimenti finirebbe in rovina”

Javier Tebas, presidente della Liga, nel corso di una conferenza intitolata “Come è gestita la Liga, sfide per il futuro” presso l’auditorium dell’Università di Valencia, ha risposto ad alcune domande

Sul ritorno del pubblico negli stadi

“Il pubblico fa parte dello spettacolo e ovviamente vogliamo che torni negli stadi. Ma, vista la situazione attuale in Spagna, abbiamo altre priorità. Quello che più ci preoccupa è che la competizione possa finire, mancano 31 giornate ed è molto più difficile finire questo campionato rispetto al precedente. Perché nella precedente stagione l’Europeo si poteva rinviare e si sono create delle date, ma quest’anno dubito che la Uefa possa rinviare l’Europeo, altrimenti finirebbe in rovina. Vogliamo sicuramente il ritorno del pubblico, ma ora vogliamo prenderci cura di noi stessi per finire la competizione”.

Per quanto riguarda la situazione del calcio spagnolo e della competitività che sarebbe diminuita

“L’ho già sentito tante volte… Ricordo che il Barcellona giocò una semifinale contro il Chelsea e il Madrid contro il Manchester, entrambe perse e si parlò di fine ciclo. Poi i club spagnoli hanno vinto altre due o tre Champions. Non possiamo vincere la Champions ogni anno, ci siamo abituati a mangiare caviale e non sempre è possibile. Ma in Italia da 8 anni non hanno vinto niente, quindi si può parlare di crisi. La distribuzione dei diritti televisivi è più equa, il che non significa che sia giusto, ma è il sistema che abbiamo in Spagna. La competitività di una torneo non si giudica  dai punti con cui una squadra vince il campionato. L’obiettivo di un campionato competitivo non è quello di vincerlo con più di 90 punti. Dobbiamo preoccuparci di non avere campioni con 100 punti, quando ciò accade, non è competitivo”.

Sul possibile addio di Messi che è stat6o uno dei tormentoni del calciomercato estivo il numero uno della Liga ha spiegato

“La Liga vorrebbe sempre avere i migliori giocatori. Vorrei che Klopp allenasse in Spagna, che Neymar tornasse. Cristiano se ne è andato, Neymar se ne è andato. La partenza di Messi sarebbe stato un problema, ma non era una questione di vita o di morte. I nostri diritti internazionali per le prossime quattro stagioni erano già stati venduti, quindi avremmo avuto tre anni affinché nella Liga ci fosse un altro Messi. Durante il momento di crisi tra Messi e il Barcellona stavamo negoziando un accordo con il Sud America e loro non hanno nemmeno commentato la situazione di Messi”

Sulle questioni economiche che minano tutti i campionati di calcio e sulla possibile approvazione da parte del governo spagnolo di una legge che vieta la pubblicità delle scommesse sportive

L’impatto economico sarà di 90 milioni. È vero che il mondo del gioco d’azzardo è un mondo selvaggio e dovrebbe essere regolamentato, ma non proibito. Penso che ci sia demagogia al riguardo. E’ contraddittorio, perché stavo guardando il GP del Portogallo e ci sono pubblicità di aziende di scommesse. Questa trasmissione sarà vietata in Spagna? Non credo e continueremo ad assistere a grandi eventi con la pubblicità di scommesse sportive, mentre a noi non potranno far pubblicità”

 

 

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