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Il Napoli ha scoperto che il pullman fa male, ma resta squadra da scudetto

Subito in azione le critiche che due minuti prima avevano inneggiato alla favola napoletana. Gattuso non ha schierato la formazione più adatta

Il Napoli ha scoperto che il pullman fa male, ma resta squadra da scudetto

Napoli dietro-front. Non è una grande squadra, i nuovi acquisti sono decenti, ma alla fine sono risultati impalbabili, la profondità è stata ricercata, ma non trovata, finanche Insigne, fresco d’infortunio, è stato richiamato in campo, ma con esito quasi nullo. Eccole qua. Subito in azione le critiche che due minuti prima avevano inneggiato alla favola napoletana.

Il pullman del campionato.

Scenario da campionato, perché le “piccole” imiteranno la catenacciara squadra olandese, otto giocatori dietro la linea di difesa, il famoso pullman, che, se non viene sbloccato da un episodio, resiste a qualsiasi attacco in punta di piede.

Calma ragazzi, il Napoli rimane una squadra da scudetto o almeno una partecipante alla lotta per il titolo e non solo, perché ci stanno in Europa squadre che sanno come si gioca al calcio, come difendersi e come chiamare la fortuna in aiuto.

Assodato che la struttura della rosa è tale da candidarla al possibile primato, resta la partita sul campo, dove si materializzano prodezze e si commettono errori. E ieri il Napoli non è stato immune dai secondi. Quello che si vedeva, al di là dei moduli e schemi, era una difesa disoccupata in – così l’hanno apposta lasciata gli olandesi – un centrocampo in inferiorità numerica, una serie di magliette azzurre in area avversaria che davano le spalle ai difensori tulip. L’ideale, si fa per dire, per Lozano e Osimehn, abituati ad attaccare la profondità e ad infilare i corridoi utili in velocità.

Formazione adatta?

L’impressione è che Gattuso non abbia mandato in campo la formazione più adatta alla partita. È come se la gloria conquistata contro gli imbattibili atalantini avesse messo a riposo la capacità di discernere il resto, a partire dalla sapienza dell’avversario e del suo calcolato gioco ostruzionistico. Una partita giocata tra undici difensori e undici attaccanti. In genere non finisce mai bene per chi guarda solo la rete avversaria, senza stare accorto alla propria.   

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