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“Il meglio deve ancora venire”, film che fa bene di questi tempi

Siamo forse qualcosa di più complesso del semplice io? Un film – francese – sull’amicizia con Fabrice Luchini e Patrick Bruel

“Il meglio deve ancora venire”, film che fa bene di questi tempi
In questi tempi di vera pandemia e di dolori solitari forse farebbe bene – perché il cinema non dovrebbe fare anche quest’effetto? – a tanti vedere “Il meglio deve ancora venire (2020)” la commedia francese che vede due mostri sacri del cinema francese – Fabrice Luchini e Patrick Bruel – insieme in un film che tocca il tema reale del cancro. Arthur Dreyfus (Fabrice Luchini) è un ricercatore al Pasteur: è pedante sia nei confronti della figlia 15enne ed anche verso l’ex moglie Virginie (Pascale Arbillot). Il suo migliore amico Cesar Monteshio è l’idealtipo dello sbandato: ricco di famiglia, viziato, fallito, farfallone con le donne, mondanamente allegro.
Per un banale scambio di lastre causato da una richiesta ospedaliera camuffata è Arthur che viene a sapere da un medico che Cesar ha un cancro esteso e maligno ai polmoni. Tutto il film si gioca quindi sulla non capacità che ha il tentennante ricercatore nel fare partecipe l’amico del suo stato e della sua prossima fine certa. Ciò provoca però uno stato di cose in cui la vita dei due diviene comune e gli stessi – influenzandosi a vicenda – riescono a fare cose che non avrebbero mai fatto da soli ed anche a prendere su di sé le gioie ed il dolore dell’altro.
Un ruolo decisivo lo svolge anche Randa Amezjane (Zineb Triki), la giovane donna salvatasi dal cancro che ora ascolta i nuovi malati. Ne viene fuori una narrazione leggera che sfida nella vicinanza la paura e che innesca il coraggio: siamo forse qualcosa di più complesso del semplice io? Il film infatti non è basato sulla malattia: il cancro qui è l’espediente per una storia d’amicizia. Un sentimento che parte dalla diversità più profonda e porta alla certezza. Dalla morte non può nascere niente: ma l’amicizia è un sentimento così costante che può innescare inaudite capacità di diverso affetto.
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