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A volte hanno ragione anche i Caprari

L’attaccante si è arrabbiato per la sostituzione, ha dato vita a una di quelle solite scene. Ma stavolta aveva ragione lui. Inzaghi ha sbagliato

A volte hanno ragione anche i Caprari

Il finale di primo tempo del Napoli a Benevento aveva dato ottimi segnali, in vista della ripresa. Gli azzurri sembravano essersi scrollati di dosso i timori iniziali, dovuti all’ottima organizzazione dei giallorossi che avevano chiuso perfettamente gli spazi. La squadra di Inzaghi, infatti, riusciva a dirottare sistematicamente la manovra avversaria sugli esterni, dove poi partiva l’azione di pressing: una caratteristica che è stata analizzata prima della sfida.

Creando invece più densità al centro, il Napoli ha trovato con maggiore continuità la pericolosità offensiva. La strigliata di Gattuso all’intervallo ha caricato ulteriormente i giocatori, che hanno prodotto fin da subito uno sforzo importante per trovare il pareggio. A quel punto Inzaghi si è preoccupato, ha capito che così il suo Benevento non avrebbe retto ulteriormente e ha deciso di cambiare qualcosa. Ma l’ha fatto nel modo sbagliato.

Ha sostituito Caprari, senz’altro il più opaco del tridente offensivo composto con Insigne e Lapadula, per inserire un difensore, Tuia, passando a tre dietro. In questo modo, si è schiacciato ulteriormente e dopo soli sette minuti dalla sostituzione, la resistenza dei giallorossi ha ceduto. Per poi subire un’altra rete dopo lo stesso intervallo di tempo. In un quarto d’ora il Napoli ha ribaltato la partita e si è assicurato i tre punti.

Una mossa, insomma, che si è rivelata infelice. E non l’ha presa bene nemmeno lo stesso Caprari, visibilmente innervosito al momento del cambio. Al punto da calciare via la bottiglietta da cui Inzaghi aveva appena finito di bere e che aveva poggiato a terra. Né uno sguardo né un cenno tra i due. Naturalmente, il giocatore ragionava per il proprio tornaconto, per la voglia di rimanere in campo a difendere un risultato prestigioso. Facendo peraltro una di quelle scenate di cui si farebbe volentieri a meno. Ma il campo in qualche modo ha legittimato il suo disappunto. Perché a volte va a finire che hanno ragione i Caprari.

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