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Per il Cies, esiste una correlazione tra espulsioni e ammonizioni nei campionati e omicidi nei Paesi

Il report sul numero di cartellini gialli e rossi assegnati dagli arbitri negli 87 principali campionati mondiali tra il 2015 e il 2020. Il peggiore è il campionato boliviano, il più corretto quello giapponese

Per il Cies, esiste una correlazione tra espulsioni e ammonizioni nei campionati e omicidi nei Paesi

Il report mensile del CIES prende in esame il numero di cartellini gialli e rossi assegnati dagli arbitri in 87 tra i principali campionati mondiali tra il 2015 e il 2020. E trova significative correlazioni tra la quantità dei cartellini e alcuni indicatori socio-economici relativi allo Stato in cui si disputa il campionato. Lo studio è ripreso da Calcio e Finanza.

Nelle 101.491 partite analizzate, gli arbitri hanno distribuito, in media, 4,42 cartellini gialli e 0,25 rossi. La maggior parte dei cartellini è stata data alle squadre in trasferta (53,0% gialli e 56,7% rossi). I cartellini sono stati distribuiti principalmente nel secondo tempo: 65,8% per i gialli e 81,8% per i rossi.

I campionati con più cartellini sono quelli del Sud America, appartenenti alla CONMEBOL: in media 5,83 cartellini a partita. Nei 15 campionati asiatici dell’AFC, invece, in media ce ne sono stati 4,00 a partita. Nei 50 campionati sotto il controllo dell’Uefa 4,49.

Il campionato della Bolivia è quello che conta il maggior numero di cartellini estratti: la media totale è di 6,80. 6,32 sono stati i gialli e 0,48 i rossi.

Il campionato più corretto, invece, risulta essere quello giapponese, con una media di 2,56 cartellini per match: 2,48 ammonizioni e 0,08 espulsioni.

Gli arbitri italiani in Serie A hanno estratto una media di 5,03 cartellini a partiti, di cui 4,76 gialli e 0,27 rossi.

Analizzando gli indicatori socio-economici, lo studio evidenzia che il prodotto interno lordo (PIL) e l’indice di sviluppo umano (HDI) sono inversamente correlati alla quantità di cartellini estratti. Dunque, nelle partite giocate in Paesi i cui abitanti godono di un tenore di vita e di un’istruzione più elevati, ci sono meno cartellini estratti dagli arbitri.

Non solo: è stata misurata anche una significativa correlazione statistica positiva tra la quantità di cartellini e il tasso di omicidi per paese, cosa che dimostra che la violenza presente in una società sembra trasferirsi anche nel calcio.

Tra gli indicatori esaminati c’è anche la corruzione:

“più i cittadini ritengono che il livello di corruzione nel loro paese sia alto, più è probabile che gli arbitri distribuiscano un maggior numero di cartellini”.

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