Il quotidiano di Feltri si inventa lo “ius soldi”: “lo Stato dovrebbe incentivare l’arrivo dei ricchi”. E scrive che la cittadinanza si può comprare. Ovviamente non è vero
“Danno la cittadinanza a tutti tranne che al calciatore milionario“. Col sottinteso, poi esplicitato nel pezzo, che il suddetto milionario, ovvero Luis Suarez, sia discriminato in quanto tale. Mentre tutti gli altri – tipo i ragazzi nati da genitori stranieri in Italia, che qui sono cresciuti, hanno studiato e lavorano – non hanno problemi.
E’ il ribaltamento del mondo impaginato da Libero. Il quotidiano di Feltri, in uno scatto di originalità, si mette in posizione opposta e contraria all’indignazione generale per quell’esame-truffa regalato al giocatore del Barcellona. Argomentando il tutto col solito frullato di retorica anti-radical chic e informazioni palesemente sbagliate contrabbandate come verità.
Il “presunto privilegio negato al calciatore milionario” – scrive Tommaso Lorenzini -“ha eccitato gli animi puri e la sinistra pro-immigrati, compresi quei vipponi che si stracciavano le vesti nei giorni scorsi”. E snocciola numeri Eurostat per dimostrare la sua tesi: “l’Italia è ambita dagli immigrati anche perché non pare una muraglia insuperabile in fatto di concessione di cittadinanza”. Insomma l’esame è facile.
Ma il cuore dell’articolo è il seguente:
“Fa sorridere come nel Paese dei furbetti, della cittadinanza facile anche per molti di quei disgraziati che (almeno inizialmente) lo Stato si prende a carico perché non hanno nulla, non si faccia molto per incentivare (non favorire ingiustamente) coloro che assieme al passaporto porterebbero anche ricchezza e “indotto” “.
Altro che ius soli o ius sanguinis… Libero propugna lo ius soldi.
Il salto successivo è davvero carpiato:
“Eppure, per ricconi come calciatori, imprenditori o altre categorie, ci sarebbe pure la strada del comprarsela, la cittadinanza. Si può, a caro prezzo, in 20 Paesi Ue, Italia compresa, sebbene ne approfittino anche personaggi discutibili e al limite della legalità”.
Riprendono un pezzo di Businessinsider (questo) scrivendo che per prendere la cittadinanza “in Italia si chiedono 2 milioni di investimenti in titoli di Stato, oppure 1 milione per imprese o scopi filantropici o, ancora, 500mila euro in start-up innovative”.
Peccato che anche nel pezzo di Businessinsider si parli di un’altra cosa: la cosiddetta “golde visa”, ovvero la pratica che prevede appunto un certo investimento per ottenere il Visto Shengen, che permette di viaggiare liberamente nei 26 paesi europei che hanno aderito all’omonima convenzione. Il visto, non la cittadinanza.
Checché ne dica Libero, in Italia la cittadinanza non è in vendita. E quindi no: il “povero Suarez” non avrebbe potuto acquistarla. Una vittima, per Libero.