ilNapolista

Da irresponsabili far giocare Napoli-Genoa (14 positivi nel Genoa). Il calcio deve solo obbedire

I tamponi effettuati troppo presto, possono risultare inutili. Mancini ha detto che gli stadi vanno riaperti. Il calcio stia al suo posto. Parli solo chi ha studiato medicina.

Da irresponsabili far giocare Napoli-Genoa (14 positivi nel Genoa). Il calcio deve solo obbedire

È stato da irresponsabili far giocare Napoli-Genoa. Sabato si è diffusa la notizia della positività del portiere Perin. La partita è stata spostata dalle 15 alle 18 di domenica per poter effettuare i tamponi a tutto il Genoa. Non siamo virologi ma nel nostro piccolo siamo stati coinvolti in prima persona o comunque conosciamo persone che hanno dovuto fare i conti col Covid-19. Ebbene, quando ci si imbatte in un positivo, ti dicono che è preferibile aspettare un paio di giorni prima di sottoporsi a tampone. Ergo, se è vero quel che ti dicono i medici di famiglia, allora Napoli-Genoa non andava giocata.

E infatti questa sera sono 14 i tesserati del Genoa – tra giocatori e non – risultati positivi. È probabile quindi che abbiano contagiato i calciatori del Napoli.

Chi ha dato l’autorizzazione a giocare la partita? Perché non c’è un’autorità medico-sanitaria che sovrintende al calcio e decide? Stiamo assistendo a un nuovo impazzimento generale. Con il Cts – Comitato tecnico scientifico – e il ministero della Sanità costretti a riunirsi per esprimere un concetto di buon senso e cioè che gli stadi non possono essere riaperti. Per arginare l’incosciente decisione della Conferenza delle Regioni (tranne il Lazio). In Campania, e anche nel Lazio, stiamo vivendo una preoccupante fase di recrudescenza. Il presidente De Luca da un lato fa il Rambo posticcio e dall’altro dice sì alla riapertura degli stadi. Definirlo poco serio equivale a fargli un complimento. 

Il presidente della Figc Gravina non può avere alcuna voce in capitolo. Non sa nulla di covid-19. Deve tacere. Può parlare a casa sua, da privato cittadino. Questa sera anche Roberto Mancini, che di mestiere fa l’allenatore di calcio, che a stento sa che cos’è un’aspirina, ha detto che è giunto il momento di riaprire gli stadi. Gazzetta.it gli attribuisce la seguente dichiarazione: “si gioca all’aperto e non c’è pericolo”.

In base a quale criterio scientifico lo dice? Ha firmato una ricerca medica? È reduce da cinque anni di studio? Ha firmato una ricerca scientifica? Rimettiamo le cose al loro posto. Dicono a Milano: Ofelè fa el to mesté! Pasticciere, fai il tuo mestiere. Tu fai l’allenatore di calcio? Parla di calcio? Perché qui c’è una pandemia. Ci sono persone che muoiono. E per parlare devi aver studiato. Come peraltro disse Klopp qualche mese fa.

Il calcio va ridimensionato. Non si può morire di calcio. Il calcio deve attenersi all’abc dell’emergenza sanitaria. Il Governo si faccia sentire. Ripristini l’elementare gerarchia da Paese minimamente civile.

 

ilnapolista © riproduzione riservata