Il presidente della Figc lancia l’allarme sull’attuale protocollo «È assolutamente insostenibile per i dilettanti e parzialmente lo è anche per il professionisti»
Il Corriere della Sera riporta il grido d’allarme di Gravina a margine del Consiglio federale che chiama in causa il governo
«Il sistema attuale dei protocolli è assolutamente insostenibile per i dilettanti e parzialmente lo è anche per il professionisti, il calcio italiano non può che essere molto preoccupato per le condizioni della ripartenza. Rischiamo lo smacco definitivo. Manca il pubblico e mancano gli sponsor, è un dramma. Tutto questo rischia di diventare insopportabile, non ci si costringa a gesti pesanti».
Gravina è in contatto continuo con il ministero dello sport e con quello della salute, oltre che con il Cts. Si sta lavorando per cercare di adeguare il protocollo e anche per riaprire gli stadi ai tifosi: «Se l’evoluzione dell’epidemia lo permetterà, contiamo di arrivare in tempi rapidi a una soluzione positiva. Ma forse è ottimistico pensare che si possa cominciare a porte aperte dalla prima giornata». A proposito della prima giornata della A, che la Lega ha fissato per il 19 settembre, Gravina (che ha confermato le elezioni Figc al 15 marzo) ha voluto prendere tempo. Intende valutare tutta la situazione assieme a Dal Pino, presidente della Lega; preferirebbe che il campionato finisse prima del 23 maggio, ipotesi auspicata anche da Mancini in vista dell’Europeo. Il calendario è già estremamente compresso a causa della partenza ritardata, anzi manca ancora una data per la disputa della Supercoppa italiana tra Juve e Napoli. L’unica soluzione sarebbe quella di anticipare l’inizio al 12 settembre”.