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Per vincere lo scudetto, il Napoli di Sarri avrebbe dovuto affrontare la Juventus di Sarri

Festa solo rimandata, ma la piazza rumoreggia. Due menzioni per i portieri: la prima è per Cragno, la seconda è per Terracciano da San Felice a Cancello

Per vincere lo scudetto, il Napoli di Sarri avrebbe dovuto affrontare la Juventus di Sarri

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 35° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2019- 20
Si saranno stufati anche loro di vincere. E sprecano il Primo match ball.
Insomma continuano a perdere punti. Dimostrando sempre di più quanto sia scarsa la concorrenza.

C’entra anche la sfiga, certo che c’entra.
Se quella dannata mano, Muriel se la mozzava, avrebbe regalato secchiate di adrenalina sotto il bel sole di luglio.

Al Dacia Matthijs de Ligt alla fine del primo tempo, prende ago e filo per cucire il nono triangolino tricolore sulla maglia.
Proprio lui.
Il più contestato nella prima parte della stagione.
Per quel brutto vizio di non sapere dove mettere le braccia un po’ troppo.
Vizio che non dimentica manco a Udine, tra l’altro. C’era un rigorino contro di lui su tiro di Nestorovski.

Poi nella ripresa il crollo.
Prima pareggia Ilija il macedone, tutto solo a pochi passi dalla porta.
Libero come un gabbiano reale dalle zampe gialle.
Libero e spudorato nel battere di testa in tuffo.

Poi addirittura la rimonta.
Ancora una volta.
Nel recupero, grazie a un irresistibile Fofana.
Vincono i bianconeri. Che stavolta non sono quelli di Torino.

Per vincere lo scudetto il Napoli di Sarri avrebbe dovuto affrontare la Juve di Sarri

21 punti persi dopo essere andati in vantaggio.

Se c’è una differenza con Acciu, la differenza più evidente è proprio questa.
Il livornese era un fuoriclasse nella gestione.

Festa solo rimandata, per carità.
Ma la piazza rumoreggia.
Stanca di penare così tanto per un titolo scontato.

I cui meriti comunque non andranno al Sor Polpetta.
Perché contro questa Juve di Sarri il Napoli di Sarri lo scudetto lo avrebbe vinto.

Tre rigori decidono la gara del Tardini.
Antonio Giua, è un giovane arbitro sardo di Calangianus.
Scarso.
Gli azzurri inciamparono su di lui già contro il Lecce.
Quando non concesse un rigore solare su Arkadio, l’Armadio di cristallo.
Non è migliorato molto da allora.

Grandi dubbi sul contatto tra Grassi e Il Barilotto lusitano. Sul primo rigore.
A rivedere le immagini, da più angolazioni, si nota un contatto leggero, leggerissimo, quasi impercettibile, ammesso ci sia. Manco il Var.

Grandissimi dubbi sul duello Kulusevski-Imperatore Nero, nel finale.
Il ventenne fuoriclasse un po’ svedese un po’ macedone è anche un furbo di massima cottura.
Praticamente si piazza davanti al Gigante senegalese, proprio per obbligarlo al contatto. Le proteste

Dopo cinque partite senza sconfitte, la Beneamata lascia il Tardini con tanta rabbia per le decisioni di questo arbitro presuntuoso che si permette addirittura di fare la morale al nostro Imperatore. Inadeguato.

Per lo scudetto dei perdenti che tanto inorridisce il Parrucco, c’è da registrare la bella prova di Ciro d’Italia che ribalta i Sardi e scavalca il Toy Boy nell’ambito scudetto dei marcatori.
Non solo in Italia ma a livello Scarpa d’Oro continentale.

Grande prova di Alessio Cragno fiorentino di Fiesole ritornato dopo tante avversità ai suoi livelli.
Lui che ha vestito le maglie di tutte le nazionali giovanili italiane dall’Under17 alla Nazionale Under21 e che fu considerato una delle promesse più sicure nell’insicuro calcio di non più di cinque anni fa.

Ma c’è anche un altro portiere in bella mostra.
E’ nato a San Felice a Cancello trent’anni fa.
Si chiama Pietro Terracciano.

Ha disputato quattro delle ultime sei partite degli Stilnovisti.
E con lui tra i pali hanno di fatto conquistato la salvezza.
Dieci punti – tre vittorie e un pareggio, e lo 0-0 contro i Suninter.
A San Siro ha fatto il fenomeno.
Un paio di parate da campioni hanno spento la squadra nerazzurra (per la verità anche sfortunata, due pali), ed ha strappato applausi e voti altissimi.
Ci sarebbe anche da dire di Zaniolo.

Il suo gol al Paolo Mazza è tra i più belli della stagione.
Parte dalla metà campo dribbla in successione una marea di avversari. Mette a sedere tutti. E centra l’incrocio.

Ma qui c’è già Milan-Atalanta.
Io vostro povero scriba affannato non ce la fa più.
Troppa fatica.

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