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«Zanardi aveva il volto devastato dalle fratture e lesioni alla testa, poteva resistere pochi minuti»

Al CorSera parla il medico che ha soccorso l’atleta in elicottero: «Lo conoscevo. Veniva a trovare gli amici del 118 per dirci che facevamo un lavoro straordinario. Quando siamo arrivati muoveva le braccia in modo sconnesso e urlava»

«Zanardi aveva il volto devastato dalle fratture e lesioni alla testa, poteva resistere pochi minuti»

Il Corriere della Sera intervista Robusto Biagioni, il medico del 118 arrivato in elicottero per soccorrere Alex Zanardi dopo l’incidente. Conosceva già Zanardi. Lo aveva visto più volte proprio al 118.

«Veniva a trovare gli amici del 118. Ci diceva che facevamo un lavoro straordinario. Me lo sono trovato davanti in quelle condizioni ed è stato duro mantenere calma e distacco indispensabili perché un medico riesca ad agire nel modo migliore. Poi, quando finalmente lo abbiamo stabilizzato e trasportato al Policlinico Le Scotte, mi sono emozionato. Ero emotivamente provato».

Biagioni racconta le operazioni di soccorso, insieme all’equipaggio a bordo dell’elicottero. L’atterraggio in un campo e la necessità di attraversare il fitto bosco per arrivare sul luogo dell’incidente. E soprattutto le condizioni in cui ha trovato l’atleta, supino a bordo strada. Stabilizzato dalla dottoressa dell’ambulanza, per quanto possibile, ma gravissimo.

«In quelle condizioni poteva resistere pochi minuti soltanto. La mia collega lo aveva trovato in uno stato comatoso, con momenti di agitazione. Muoveva le braccia in modo sconnesso, urlava. Il volto era devastato dalle tante fratture. Ma quello che ci preoccupava di più in quel momento era la lesione, molto grave, che dall’occhio destro si allungava su tutta la faccia. Poi aveva altre lesioni alla testa».

Intubarlo è stato fondamentale, racconta.

«Non è stato facile perché il volto era devastato dalle fratture. Poi siamo passati alla seconda fase. Quella del bendaggio di tutta la parte superiore del volto, della testa e la stabilizzazione delle varie fratture che abbiamo riscontrato».

 

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