ilNapolista

Petagna proverà a sfuggire al suo destino di player trading

È un attaccante da 16 gol a campionato ma col Napoli dovrebbe seguire il percorso di Inglese. A meno che non convinca Gattuso e Giuntoli

Petagna proverà a sfuggire al suo destino di player trading

Affrontare il proprio futuro, una sensazione strana con cui Andrea Petagna dovrà convivere per novanta minuti, in un San Paolo vuoto. Una serata in cui dovrà gestire l’emozione e fare di tutto per tenere viva la speranza della Spal di confermarsi nella categoria. Deve tanto agli emiliani il primo club che ha deciso di puntare su di lui, di valorizzarne le qualità individuali, di renderlo finalizzatore di un sistema e non soltanto parte dello stesso. Ma il prosieguo della sua carriera si svilupperà altrove.

Potrebbe essere proprio a Napoli. Cristiano Giuntoli ha preso atto che Milik non ha intenzione di rinnovare il contratto. Il direttore sportivo tempo fa gli aveva fatto un ultimatum pubblico che sarebbe scaduto alla fine di giugno. Accordi ancora non ce ne sono, e a queste condizioni il polacco sarà messo sul mercato dove possibili acquirenti non mancano. Difficile che si punti soltanto su Llorente come alternativa a Mertens, e così Petagna potrebbe contare anche su un discreto utilizzo. Con questo avvicendamento ci sarebbe probabilmente un passo indietro, in termini di valore assoluto del giocatore, ma con un rischio relativo. Petagna è giovane ma è già al quarto anno di Serie A e negli anni alla Spal ha dimostrato di saper segnare con continuità (16 reti la scorsa stagione, 11 in quella attuale).

È concreta però anche la possibilità che non arrivi mai ad indossare la maglia del Napoli. Potrebbe rientrare nella politica di player trading in cui la società ha cominciato a calarsi, seguendo per intenderci un percorso analogo a quello di Roberto Inglese: acquistato a gennaio, rivenduto pochi mesi dopo al Parma senza mai aver vestito l’azzurro. Peraltro al doppio della cifra per cui era stato comprato. In tal senso, si spiegherebbe perché Giuntoli sia comunque alla ricerca di un attaccante, un potenziale crac con cui garantirsi il dopo Mertens. Si è discusso nelle scorse settimane di Azmoun dello Zenit e Osimhen del Lille, che rimangono ancora sotto osservazione.

Le offerte per Petagna non mancheranno: parliamo di un attaccante che lo scorso anno in Serie A con la Spal ha segnato 16 gol ed è arrivato sesto nella classifica marcatori. Quest’anno è già in doppia cifra: 11. L’attaccante potrebbe farsi ingolosire da progetti tecnici che lo vedono protagonista, anche se in contesti meno ambiziosi. Una destinazione verosimile potrebbe essere il Torino, dove oggi c’è il direttore sportivo che lo prese alla Spal, Davide Vagnati, specialmente se uno tra Belotti e Zaza dovesse partire.

Senza Petagna, il gioco del Napoli non subirebbe particolari variazioni. Gli obiettivi per l’attacco già citati sono punte dinamiche, rapide, ibride perché alla concretezza della punta uniscono caratteristiche tipiche di altri ruoli. Azmoun ha ottime doti anche da rifinitore offensivo, Osimhen ha una velocità ben più alta della media. Profili che danno l’impressione di potersi calarsi più facilmente nel sistema ideato da Gattuso.

L’impiego di Petagna, invece, introdurrebbe una serie di variazioni nel modo di attaccare. Senz’altro la sua fisicità suggerisce l’utilizzo più razionale della palla lunga per favorire la salita della squadra ed evitare le pressioni a tutto campo. Per lo stesso motivo, i cross dalle fasce diventerebbero un’opzione concreta per arrivare al gol, opzione che il Napoli con il resto degli attaccanti in campo non può percorrere tranne ovviamente per il caso di Llorente. Lo sviluppo della manovra potrebbe rimanere sostanzialmente invariato in entrambi i casi. Petagna è un attaccante associativo, istruito a legare il gioco, lontano insomma dalla logica riduttiva del fare soltanto a sportellate lì davanti. Sa lavorare bene spalle alla porta ed è dotato di una buona tecnica di passaggio. Tutte doti che rivolgerà contro quella che forse sarà la squadra del suo domani.

ilnapolista © riproduzione riservata