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Non il gol, ma aver scelto lui al posto di Callejon può cambiare la stagione di Lozano

Gattuso lo ha inserito quando la logica avrebbe indicato lo spagnolo come opzione migliore. Vuol dire massima fiducia, quella che gli serve per conquistare il Napoli

Non il gol, ma aver scelto lui al posto di Callejon può cambiare la stagione di Lozano

Sei minuti per togliersi di dosso tutta quella pressione. Per dimostrare di valere la maglia del Napoli e l’investimento importante che è stato fatto per acquistarlo. Hirving Lozano è stato inghiottito da una stagione turbolenta e dal peso, enorme, di essere il giocatore più costoso nella storia del club. Quello che, forse idealizzato, avrebbe rappresentato anche un passo in avanti per la società, da un punto di vista del marketing e delle strategie commerciali. Ma da oggi potrebbe iniziare un nuovo percorso all’interno della squadra e non soltanto per il gol segnato.

È l’84’, la partita non è chiusa, il Verona continua ad attaccare con tenacia e alza il baricentro. Gattuso vuole sostituire Politano, la logica imporrebbe l’impiego di Callejon: ruolo naturale, predisposizione difensiva, intelligenza tattica. L’ideale se c’è da gestire quei pochi minuti che separano il Napoli dalla vittoria. Invece no. L’allenatore dà l’ennesima dimostrazione di quanto senta suo questo gruppo. Richiama Lozano, che con lui in campionato prima di stasera ha giocato soltanto 61 minuti distribuiti in 5 partite di Serie A. In Coppa Italia è stato titolare agli ottavi contro il Perugia ma senza incidere, in Champions League è stato addirittura messo in tribuna contro il Barcellona. E la rottura totale sembrava essere giunta inesorabile una settimana fa, quando il tecnico aveva allontanato il messicano dall’allenamento perché svogliato. Difficile, d’altro canto, trovare le motivazioni giuste se ci si sente un corpo avulso, rispetto al resto della rosa.

Incidente più che rientrato. Gattuso gli ha dato un’importante dose di fiducia, ne ha valorizzato l’impegno, la voglia di riscatto. In un finale di stagione fitto di impegni, dove il caldo e gli incontri ravvicinati rendono necessarie le rotazioni, può ritagliarsi lo spazio che gli serve per quel minimo di continuità che ancora non è riuscito a raggiungere. La reticenza nell’inquadrarlo di due allenatori così diversi cominciava ad aumentare le sue responsabilità. Ma in quei sei minuti potrebbe essere cambiato tutto.

Poco importa che con ogni probabilità quel gol sia da annullare: è evidente l’azione irregolare di Lozano che si appoggia sulle spalle del difensore per guadagnare elevazione. Giusto, forse, che andasse a finire così. Che anche lui avesse un po’ di soddisfazione personale, in un inizio di stagione brillante per il Napoli sul piano dei risultati. Il successo in Coppa Italia prima, la vittoria sul campo del Verona diretto concorrente per il sesto posto poi, che rilancia le ambizioni e le tiene vive. Spingere al massimo per questo finale di stagione potrebbe non bastare a centrare la qualificazione in Champions, ma sarebbe impossibile non crederci. La squadra sta gradualmente riacquistando consapevolezza, nel collettivo e nei singoli. E se questo si verificherà appieno anche col messicano, Gattuso potrà contare su un elemento molto temibile per le difese avversarie, per il dribbling e la rapidità d’esecuzione. E soprattutto avrà rivalutato l’acquisto più ingente del Napoli. Un bene per lui, per il club, per Lozano. Un bene per tutti.

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