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Sarri ha messo Bentancur al centro del cantiere Juve

L’allenatore è ripartito dai suoi principi: pressing organizzato sui difensori avversari e nuovo perno di centrocampo. E ha anche sperimentato con Ronaldo

Sarri ha messo Bentancur al centro del cantiere Juve
Lazio's midfielder from Bosnia ed Erzegovina Senad Lulic (L) fights for the ball with Juventus' uruguayan midfielder Rodrigo Bentancur during the Italian Serie A football match SS Lazio vs Juventus FC. (Hermann)

Lo 0-0 che ha lanciato in finale di Coppa Italia la Juventus avrebbe potuto suggerire ritmi bassi e qualità approssimativa. Considerazioni ragionevoli dopotutto, dal momento che si è tornati in campo dopo tre mesi di stop, di cui due passati in casa. Sarà che forse eravamo partiti con le aspettative molto basse, eppure la gara di ieri ha offerto una discreta intensità, influenzata dall’espulsione di Rebic e dall’ingresso simultaneo di Rabiot e Khedira, inseriti da Sarri proprio per abbassare i toni e impostare la gestione del finale di partita. Così facendo, l’allenatore si è esposto molto di più al pressing avversario, che ha approfittato del fisiologico allungamento delle squadre per produrre qualche pericolosa ripartenza. Sia chiaro, Buffon non ha praticamente corso rischi, ma su questo ha inciso di più la poca qualità che il Milan si è ritrovato in avanti, specialmente quando è uscito Bonaventura, l’unico che è parso in grado di avere la tecnica e la lucidità necessaria per la giocata più idonea.

Inaspettatamente, conoscendo la poca propensione per l’ignoto, Sarri ha svolto diversi esperimenti. Ha rimesso Cristiano Ronaldo al centro dell’attacco e per quanto il portoghese non ami quella posizione è arrivato a calciare nove volte, di cui però soltanto due hanno inquadrato la porta di Donnarumma. Per farlo, gli ha affiancato Dybala e Douglas Costa che in realtà non hanno avuto alcuna collocazione prestabilita. L’argentino ha potuto spaziare su tutto il fronte offensivo e non solo, venendo spesso a fare da raccordo tra centrocampo e attacco, mentre il brasiliano si spostava da destra a sinistra alla ricerca della situazione migliore in cui far valere il dribbling e la rapidità.

A centrocampo invece ha accentrato la posizione di Bentancur, ottenendo le risposte che tutti eravamo certi di ricevere: è un giocatore impressionante per la capacità di fare ordine e gioco e per l’efficacia nel recupero del pallone (è stato il giocatore che ha vinto più contrasti ieri, 5). La necessità di Sarri, consapevole che in estate Pjanic sarà ceduto, è diventata virtù perché l’uruguaiano ha raggiunto il giusto grado di affidabilità per essere messo al centro del campo. Ha una tenuta atletica considerevole, conseguenza anche della quantità importante di allenamenti domestici a cui si è sottoposto sotto la supervisione dello zio, arrivando a 70 sedute in 50 giorni. Ma soprattutto è cresciuto enormemente nell’impostazione e nelle uscite difensive: la qualità dei passaggi (94% riusciti ieri) e delle letture spesso fa recuperare un tempo di gioco a tutta la squadra.

Si è rivisto però anche qualcosa di tipico, come ad esempio il pressing organizzato su tutti i difensori avversari con il supporto di una mezzala e una continua ricerca del gol anche quando l’intensità della partita è calata e la Juventus non poteva assolutamente esporsi alle offensive avversarie. Come se avesse fatto più suo il concetto che “la miglior difesa è il possesso”, come direbbe Paulo Fonseca. Naturalmente siamo ancora ben lontani dal vedere la migliore versione di ogni squadra, servirà ancora del tempo e presumibilmente bisognerà aspettare la stagione che verrà. Ma per quel poco che si è visto ieri, la Juve ha mantenuto le prerogative che la rendono la squadra da battere del presente e del prossimo futuro.

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