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James Rodriguez: «Oggi il calcio è monotono, il 10 non esiste più. Gli allenatori vogliono calciatori veloci»

Intervista con Rio Ferdinand: «I bambini non sognano più di essere il 10. Quest’estate avevo una buona offerta da un club. Ancelotti allenatore straordinario»

James Rodriguez: «Oggi il calcio è monotono, il 10 non esiste più. Gli allenatori vogliono calciatori veloci»

Se vi va di conoscere James Rodriguez, non dovete perdervi l’intervista da lui concessa a Rio Ferdinand. Mezz’ora divertente in cui emerge una persona molto semplice, un po’ nostalgica, disincantata e poco innamorata del calcio attuale.

«Oggi il calcio è complicato, è monotono, si parla solo di 4-4-2, 4-3-3, è solo corsa, corsa, centrocampisti. Oggi giocano tutti allo stesso modo. Gli allenatori vogliono calciatori veloci nell’uno contro uno, bisogna essere veloci. Sono pochissimi i calciatori come Neymar, Messi che fanno giocate differenti, che ti lasciano a bocca aperta. Io penso che il calcio devi giocarlo bene e devi giocarlo facile e giocarlo facile è complicato».

«I bambini non chiedono più la 10, non sognano di diventare un 10. Perché oggi 10 non ce ne sono. E i numeri 10 che ci sono, vengono lasciati fuori dagli allenatori. I bambini chiedono di essere un attaccante, il nove, un centrocampista, perché non c’è più il 10. Il 10 oggi non è più considerato utile. Oggi il calcio ha creato questo. Quindici venti anni fa, tutti sognavano di essere il 10, oggi non più».

«Il 10 è un ruolo per cui devi avere gli occhi dietro la testa, ho sempre pensato che il 10 debba avere il controllo di tutta la squadra. Deve sapere i suoi compagni dove sono. Deve creare occasioni da gol e saper segnare. Il 10 deve dare spettacolo».

«La scorsa estate avevo una buona offerta da un club di cui non voglio fare il nome ma il Real non mi ha fatto andare via. Avrei preferito cambiare squadra perché sapevo che qui avrei giocato poco».

«Con Ancelotti, è noto, ho avuto un rapporto speciale. È un allenatore super, sa come gestire e guidare un gruppo, avevo completa fiducia in lui. Al primo anno a Madrid, con lui, ho segnato 17 gol e ho fatto 17 assist, è stato un anno eccezionale. Se stai bene fisicamente, ti senti a tuo agio, stai bene psicologicamente, ti comporti da atleta, mangi bene, il rendimento arriva di conseguenza».

«Il giocatore più forte contro cui ho giocato? Iniesta».

«I cinque giocatori più forti con cui ho giocato? Ronaldo, Ribery, Robben, Benzema, Sergio Ramos. Ma al Monaco ho giocato con Falcao che allora era straordinario e Berbatov un calciatore dalla tecnica sopraffina».

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