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Il Napoli non ha più il complesso Juventus

Quattordici anni fa, quando è cominciato questo percorso, per i tifosi battere la Juve era l’unico motivo per rendere una stagione positiva

Il Napoli non ha più il complesso Juventus

Una storia lunga 168 partite. Tra Serie A, Coppa Italia, Coppa UEFA e Supercoppa, la sfida con la Juventus è da sempre motivo di gioia (poca) o di sofferenza e frustrazione (tanta).

Quante volte abbiamo pensato ad un complesso di inferiorità nei confronti della Juventus? Oppure di legge del più forte, di squadra fuori dalla portata del Napoli?

Eppure, nel periodo più vincente della Juventus in tutta la storia del calcio italiano, il Napoli è stata la squadra italiana che è riuscita a far ingoiare più bocconi amari alla rivale di sempre. Sotto la presidenza De Laurentiis, il Napoli ha battuto i bianconeri, senza contare le partite vinte ai rigori (statisticamente valgono come pareggi), 11 volte in 34 partite, di cui 9 su 26 in Serie A.

Poi 8 pareggi, di cui quattro in Serie A e tre divenuti poi successi ai calci di rigore nelle coppe.

In particolare, in Coppa Italia gli azzurri hanno battuto la Juve tre volte, con due finali su due vinte, più un altro successo in Supercoppa. Il tutto per una media di 1,21 punti a gara. Che scritti così sembrano pochi.

Basti pensare che prima del 2006 il Napoli aveva battuto la Juve 28 volte su un totale di 134 partite tra le varie competizioni, con una media di appena 0,95 punti a partita.

L’inarrivabile Juventus, la bestia nera di sempre, al netto dell’età dell’oro con Diego Maradona in squadra.

Giorno dopo giorno, soprattutto da quel gol di Koulibaly il 22 aprile 2018, la Juventus è diventata nella testa dei giocatori azzurri quasi una squadra come le altre, da affrontare senza timori reverenziali. La dimostrazione è nel fatto che i rigori hanno finito per pesare più nei piedi e nella testa degli juventini che nelle gambe dei giocatori azzurri. Che ancora una volta non hanno tremato.

Un lunghissimo percorso cominciato 14 anni fa, quando per i tifosi napoletani battere la Juventus era ancora l’unico motivo valido per rendere una stagione positiva.

Sono stati anni in cui il Napoli ha cercato di diventare più adulto, tanto che vincere in finale contro la Juventus non è stato molto diverso dal battere le altre avversarie. La prova è che il Napoli questa Coppa Italia l’ha vinta facendo fuori allo stesso modo, con grande concentrazione, determinazione e pragmatismo (e con grandi meriti di Rino Gattuso) le prime tre del campionato, Lazio, Inter e Juventus, nei pronostici tutte nettamente superiori agli azzurri. Come ha scritto Massimiliano Gallo, questo già basterebbe per smettere di definirla una coppetta.

Questi mesi senza partite hanno probabilmente azzerato tanti cattivi pensieri, una squadra senza equilibrio psicofisico e tattico è ripartita daccapo. Per essere sinceri, la mancanza di pubblico è stato forse un punto a favore del Napoli. In queste due partite post-pandemia, la squadra non si è mai fatta prendere dall’ansia, si era già capito dalla mancanza di precipitazione  dopo l’immediato vantaggio dell’Inter al San Paolo. Sabato sera il Napoli aveva sì rischiato, ma aveva ricostruito con equilibrio. Non aveva ulteriori pressioni, oltre quella dell’importanza della partita. Un segnale importante per noi tifosi, un segnale che ci fa comprendere quanto il Napoli abbia bisogno di tranquillità per rendere al massimo.

Ora il resto della stagione prende un’altra piega, non è più una stagione buttata via, da ora in poi sarà più divertente, forse addirittura più rilassante seguire il Napoli. E succeda quel che succeda. Soprattutto ad agosto, quando tutto sarà finito e il Napoli giocherà la sua Champions League per il puro gusto di giocarla. E magari la tranquillità di una stagione già positiva si potrebbe trasformare in qualcosa di molto sfizioso.

Intanto godiamoci la Coppa Italia, la qualificazione in Europa League e la partecipazione alla prossima Supercoppa. Cose che, riguardando una stagione disgraziata, sembrano tutte bellissime.

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