Martinez alla Gazzetta: «Dries per il Belgio è stato importantissimo in questi anni. Il Belgio ricorderà a lungo lui e Lukaku: almeno 3-4 generazioni di giocatori saranno influenzati dal loro modo di stare in campo»

La Gazzetta dello Sport intervista il ct del Belgio, Roberto Martinez. Il tema sono, naturalmente, Lukaku e Mertens, che domani sera si scontreranno al San Paolo per Napoli-Inter di Coppa Italia e che nella Nazionale formano una coppia incredibile. Lukaku ha giocato 84 partite e segnato 52 gol. Mertens di partite ne ha giocate 90 con 18 reti all’attivo.
«Il Belgio ricorderà a lungo Lukaku e Mertens: almeno 3-4 generazioni di giocatori saranno influenzati dal loro modo di stare in campo. Sono tecnicamente intelligenti, sanno sempre cosa dare alla squadra e come farlo. Dries crea tanto, Romelu è versatile: grazie a loro sappiamo adattarci a mille soluzioni, sono perfetti nel gruppo e incredibili come singoli».
Martinez commenta la scelta di Dries di restare al Napoli.
«Credo che abbia preso la decisione giusta: Dries per il Belgio è stato importantissimo in questi anni, se noi siamo arrivati al numero 1 al mondo gran parte del merito è suo. È un giocatore che apprezziamo immensamente: poteva andare in ogni squadra del mondo, poteva scegliere di guadagnare tutti i soldi che voleva. Per me la sua scelta è una storia incredibile che fa bene a tutto il calcio italiano: Dries ha grandissime ambizioni, anche il Napoli con lui ha sempre grandi ambizioni».
Un grande giocatore e un grande uomo.
«Dries ha un grande legame con i tifosi e con la città, vuole lasciare in eredità tanti record che facciano la storia del suo club. È un grande essere umano al di là del fatto che è un grande giocatore. Restare nel Napoli e diventare un nome storico a Napoli per lui è la cosa più importante: è un grande segnale per tanti giocatori giovani».
Sia Lukaku che Mertens, dice, sono già pronti a fare gli allenatori.
«Sono giocatori intelligenti, conoscono tutti i concetti fondamentali del calcio, hanno grandissima influenza sui compagni di squadra. Per me sono due fenomeni. Possono dare ancora tanto al Belgio e al calcio italiano e sono sicuro che potranno continuare così anche quando saranno allenatori».