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Dialogo tra Montalbano e Livia e gli amori dopo il lockdown

Da pochi juorna il Gubernatori della Sicilie che di nomine faciva Musumici haviva pirmisso a chilla che vinivano dall’altira rigiona di potire acchianare in Sicilie

Dialogo tra Montalbano e Livia e gli amori dopo il lockdown

Da pochi juorna il Gubernatori della Sicilie che di nomine faciva Musumici haviva pirmisso a chilla che vinivano dall’altira rigiona di potire acchianare in Sicilie, ma Livie pirsa tra smarteuorche e fisima varia non eri ancura vinuta.

Chilla sira allura Muntilbano la stiva passanna bivinda uschie che gli dave chella strangia sinsationa di velluto e forza ma che in rialitate lo suspinniva dalla rialtà, chella riali.

Il tilifono che sunava eri per Muntilbano squasi commo la campanilla dei prucessa quanno si aspittava ascisse la Cammara di consiglia per la sintentia finala…

“Chi eri”.

Livie: “Veramente chi sono: quest’uso del tempo storico per il presente che avete voi siciliani, io non riesco a farmelo piacere”.

Muntilbano: “Ciao Livie, comme stavi?”.

L: “E continui con questa consecutio temporis… “.

M: “Che volia: siciliano sugno… Vidia havi missa il prsinta del virba esseri… : macari nuia siciliana c’havimma il prisinta… “.

L: “Va bene, abbandoniamo le schermaglie di approccio: come stai vivendo quest’inizio della terza fase?”.

M: “Comme havia da viverla: plus che altira la stavi bibenda… “.

L: “Anche spiritoso il nostro commissario: ma pensi che noi dobbiamo essere sempre oggetto del tuo sarcasmo?”.

M: “Ma che stavi amminchianna: hav i litta n’altira libbera di Ricalcata?”.

L: “Ed ora cosa c’entra Recalcati: ma non è che hai un complesso di inferiorità nei suoi confronti perché è brillante, a differenza di te che hai questo carattere arrogante?”.

M: “Ma a mia di Ricalcata nun me ne futtia nihilo: è vuia altira che stati amminchiata con iddo”.

L: “Vedi perché poi non mi viene la voglia di scendere a Marinella a stare con te; hai sempre questo carattere permaloso?”.

M: “E sbaglia i virba, e sugno arroganta e primalosa: ma io havia qualica virtute?”.

L: “Ora il grande commissario Montalbano è fishing for compliments?”.

M: “Fiscia cusa?”.

L: “Ecco emerge lo sbirro ignorante che non sa due parole di inglese… “.

M: “Viraminta sugno tria… “.

L: “Eppoi questo spirito di patata che andava bene negli anni 70 del secolo scorso… “.

M: “Si vidia che sugno rimasta negli anni di piomba… “.

L: “Eppoi questi riferimenti dozzinali ad una cronaca seria come postulato di un’ironia che lascia il tempo che trova”.

M: “Livia, ma ci stavi qualichi cusa che non vadia?”.

L: “Cos’è, ora ti metti a fare il Recalcati anche tu?”.

M: “Nonsi è che ti senta nu puca accilirata”.

L: “Ecco il colpo finale del sessismo da asporto: l’accusa che fanno i maschi primitivi, “sei accelerata?”.

M: “(..,)”.

L: “Bene, vedo che davanti all’evidenza mantieni uno stupore che ti porta a zittirti per buon gusto… “.

M: “Stavi ad una passiata dal mannarti a chilla paisi, Livie… “.

L: “Ecco: il maschio insulare che sta per gonfiarsi come la rana della favola per fare esplodere i suoi ormoni… “.

M: “Livie, mi faci un piaciri?”.

L: “Se posso… “.

M: “Vuoia atturnari chella che eri primera del loccodanno?”.

L: “Ma io sono sempre la stessa!”.

M: “Allura mi volia fariri n’altira piaciri?”.

L: “Se posso diventare quella di prima… “.

M: “Poti fariti nu viglitta per Panorma e veniri a Vigata primma che poti?”.

L: “Ah, finalmente: è dall’inizio della telefonata che aspetto queste tue parole… “.

M: (…)”.

 

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