Al CorSport: «Io non ho capito perché mai il Milan non abbia confermato Rino: ha dimostrato conoscenze, esperienza, serietà e sensibilità. Sarri ha avuto il tempo per trasmettere ai suoi le sue teorie».

Il Corriere dello Sport intervista Fabio Cannavaro alla vigilia della finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus.
«Non ho più l’età per tifare: però è chiaro che se c’è la squadra della mia città in campo ed il suo allenatore è Gattuso, allora non posso che aver piacere che a vincere siano loro. Anche perché penso che Rino meriti la soddisfazione di godersi un trofeo».
Gattuso e Sarri sono diversi e imparagonabili, dice.
«Sono uomini che hanno storie diverse. E sono imparagonabili. Appartengono a generazioni distanti e anche con idee differenti. Ma sono bravissimi entrambi nel portare avanti le proprie filosofie. Io non ho capito perché mai il Milan non abbia confermato Rino: ha dimostrato conoscenze, esperienza, serietà e sensibilità».
Anche Napoli e Juve sono squadre diverse, ma forse Sarri si è avvantaggiato dello stop.
«Il Napoli s’è ritrovato schiacciato, ma alla fine ha resistito, è riuscito a controllare le situazioni più complicate. Ha coperto come ha potuto e ha sofferto. Ha rappresentato la personalità del suo tecnico. La Juventus ha provato a giocare e ho il sospetto che da questa pausa possa uscire migliore: Sarri non ha mai avuto un periodo così lungo per provare a trasmettere ai suoi le proprie teorie e in questi mesi ne avrà approfittato».
Soprattutto sono le motivazioni diverse.
«Diciamo che rispetto al Napoli ha l’obbligo di fare la partita. E anche di vincere».
Ad essere determinanti, secondo Cannavaro, saranno Insigne e Ronaldo.
«Insigne per il Napoli e Cristiano Ronaldo per la Juventus. Perché Lorenzo ha la capacità di spaccare la partita anche da solo; e perché CR7 non resta mai due gare di seguito senza segnare».
E conclude ritornando al pronostico. Chi vincerà?
«Non mi frega: cinquanta e cinquanta».