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Bocca: dove va il calcio italiano se pensiamo che i club possano barare sui test?

L’editorialista di Repubblica: “Non è cambiato nulla. Non c’è stata alcuna capacità di approfittare della crisi per un cambiamento serio e profondo”

Bocca: dove va il calcio italiano se pensiamo che i club possano barare sui test?

La Serie A che si avvia a chiudere la stagione tra play off, play out e algoritmi, è “apparenza, esibizione, falsa dimostrazione di efficienza”.

Per Fabrizio Bocca tutto pare cambiare, ma in realtà non cambia nulla nel calcio italiano. Secondo l’editorialista di Repubblica, si reitera “un accrocco instabile che ha poco e nulla di sportivo e soprattutto ha poco senso, se non quello di mantenere appunto il calcio così com’è oggi”.

Nella sua rubrica Bocca scrive che alla fine di questa stagione “avremo una Serie A identica a quella presumibilmente conclusa poco prima”. Raggiungendo “il punto più alto o più basso di questa commedia kafkiana, la convinzione e i sospetti di ognuno circa i controlli, i test, la gestione e l’ufficializzazione dei “positivi al Covid”, con conseguente quarantena e possibile blocco di una squadra o addirittura del campionato intero. Insomma il timore che qualcuno bari”.

“Ecco, ma di quale calcio stiamo parlando se il nostro livello di fiducia è questo? Se siamo così sicuri che tra i 20 presidenti di Serie A ce ne sia qualcuno pronto a fare sotterfugi così sporchi e vergognosi?”

Il calcio italiano “era scarsamente e approssimativamente governato prima e scarsamente e approssimativamente governato lo sarà dalla prossima stagione in poi. Non c’è stata alcuna capacità di approfittare della crisi per un cambiamento serio e profondo, né alcuno ha saputo imporlo dal vertice o dall’esterno”.

Il prossimo calciomercato “sarà forse un po’ svalutato, ma sempre più stracolmo di quei trucchi di bilancio che sono plusvalenze e valutazioni dei calciatori a proprio comodo”. 

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