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Selvaggia Lucarelli: l’epidemia passa, Gallera resta. Questa è la paura della Lombardia

Sul Fatto: una gaffe dopo l’altra, sulla pelle dei cittadini lombardi. Parlando dei test dice che a Bergamo SOLO il 58% della popolazione è positiva e confonde la statistica con la prossimità parlando dell’R0

Selvaggia Lucarelli: l’epidemia passa, Gallera resta. Questa è la paura della Lombardia

Sul Fatto Quotidiano, Selvaggia Lucarelli esamina al microscopio l’oggetto misterioso Giulio Gallera, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia.

Uno che, finora, tra interviste e conferenze stampa, “ha detto più o meno tutto e il contrario di tutto” e che adesso, trattando temi più tecnici va in palese difficoltà.

Venerdì pomeriggio, ad esempio,

ha dato prova del fatto che l’epidemia passa, Gallera resta, e questo è ciò di cui bisogna avere davvero paura in Lombardia“.

Il tema del suo intervento erano i test sierologici e i tamponi. Una settimana fa, scrive la Lucarelli, Gallera aveva dichiarato l’inutilità e inaffidabilità dei test sierologici.

“Aveva aggiunto che chi li fa se li paga e se è positivo si paga anche il tampone. Poi ci ha ripensato: se sei positivo ti paghi i test, ma il tampone te lo paga la Regione. Poi ci ha ri-ripensato: paga tutto la Regione – test e tamponi – e la Regione ha iniziato a diffidare alcuni privati dal fare i test”.

In diretta Facebook, venerdì, ha dichiarato:

Da lunedì 11 maggio abbiamo introdotto una strada molto tempestiva della sorveglianza della salute dei nostri cittadini. Adesso se hanno la febbre, vengono messi in isolamento i familiari. È un sistema che sta riscontrando un buon favore. Per le persone che hanno avuto il Covid a domicilio e non sono state tamponate assieme ai loro contatti, abbiamo attivato il test sierologici della Regione Lombardia!”.

Ha utilizzato proprio l’aggettivo “tempestivo”, scrive la Lucarelli, anche se il provvedimento andava preso tre mesi fa. E invece Gallera procede come se niente fosse. Annuncia la novità dei test e ammette “in sostanza di aver lasciato a casa malate un sacco di persone”.

Ma non si ferma qui. Continua raccontando che 42.681 cittadini lombardi hanno già fatto il test, anche i familiari dei contagiati. Cioè quelli che, dice, sostenevano di aver avuto sicuramente il Covid-19 e di aver bisogno di fare il test.

Bene è emerso che di questi 41.000, SOLO 14.530 sono risultati positivi. Quindi il 34%.Vuol dire che le altre persone che ritenevano di avere avuto il Covid o i contatti diretti, quelli che “Io sono stato in casa con un parente che ha avuto il Covid quindi sicuramente ce l’ho avuto anche io”, non lo avevano avuto. Il dato non è così scontato! A Bergamo i positivi risultano essere il 58 per cento, ma ci si immaginava che tutti quelli che avevano manifestato sintomi o erano stati vicini potessero risultare positivi! A Bergamo invece solo il 58%, a Pavia il 41%, a Crema, Cremona e Mantova solo il 38%, a Brescia il 35%, a Milano il 18,4%. Quindi una realtà meno allarmante di quella che i cittadini pensavano di avere!”.

Ha detto proprio “SOLO” il 58% dei bergamaschi, sottolinea la Lucarelli. Come se fosse un dato assolutamente minoritario.

Poi ha parlato dei sanitari.

“Su 81.000 sanitari solo il 13% ha gli anticorpi, a Bergamo il 29, a Brescia il 17, a Milano solo il 9! Questo dato inconfutabile indica che i grandi sforzi della Regione Lombardia hanno tutelato i nostri operatori sanitari!”.

10.000 sanitari contagiati, per Gallera, sono praticamente un successo.

Ieri, poi, ha toccato l’apice, con la spiegazione dell’indice di contagio R0 alla Totò e Peppino, di cui abbiamo scritto. La Lucarelli cita anche questo:

In pratica ritiene che l’indice di contagio abbia a che fare non con la statistica, ma con la prossimità: mezza persona contagiosa più mezza contagiosa fa un contagio certo, se incontro quelle due mezze persone. Insomma, qualcuno trovi un mezzo comunicatore per Gallera. E che qualcuno tamponi se non lui, almeno le sue figuracce”.

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