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L’arbitro tedesco Aytekin: «A porte chiuse mancano quelle emozioni per cui viviamo»

Alla Dzf: «Non c’è passione». L’ex arbitro inglese Hackett: «Senza pubblico, rischi di essere meno concentrato e quindi di sbagliare di più»

L’arbitro tedesco Aytekin: «A porte chiuse mancano quelle emozioni per cui viviamo»

Come nella favola del re nudo, la parte del bambino l’ha presa su di sé l’arbitro di Bundesliga Deniz Aytekin. Alla tv ZDF ha detto che la scorsa settimana, mentre arbitrava il derby tra Dortmund e Schalke, il suo cuore aveva frequenze basse, non ha mai avuto le palpitazioni che si addicono a partite del genere. E questa differenza è dovuta all’assenza di pubblico.

Ha detto che per un arbitro come lui l’intensità era ridotta. «Devo ammettere che nel derby di una settimana fa, ho avuto pulsazioni estremamente basse rispetto a quando si gioca col pubblico. Mancano quelle emozioni per cui anche noi arbitri viviamo».

Aytekin ha detto che, a suo avviso, la Bundesliga diventerà sempre più competitiva. Ma ha detto che molte situazioni in campo sarebbero stato più avvincenti con gli spettatori sugli spalti.

Il Telegraph riporta anche le dichiarazioni di Keith Hackett ex arbitro di Premier ed ex responsabile degli arbitri inglesi. Ha detto  che la mancanza di spettatori potrebbe avere un effetto negativo sulla qualità dell’arbitraggio.

«Non c’è il pubblico, non senti lo stesso livello di pressione. Questo può avere ripercussioni perché in alcuni frangenti l’arbitro potrebbe non essere concentrato come dovrebbe. E quando non sei concentrato come si deve, potresti prendere decisioni sbagliate. Col pubblico sarebbe diverso: l’adrenalina mantiene alta la frequenza cardiaca e anche la concentrazione».

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