Messaggero: Gravina in pressing asfissiante sul Governo. «Se il calcio non riparte, muore»

Ieri ci sono state diverse telefonate con i tecnici del Premier Conte e con la commissione di Colao per convincere le componenti del Governo più aperte al dialogo

gravina

La Figc continua il pressing sul Governo per la ripresa del calcio. Lo scrive il Messaggero.

“Linea fissa con il governo. Un pressing asfissiante. Ieri più che mai. «Se il calcio non riparte, muore» hanno ripetuto in continuazione il numero uno della Figc, Gravina e alcuni tecnici a Palazzo Chigi. O almeno con parte di esso. Perché è noto che da quelle parti non tutte le orecchie sono aperte al dialogo”.

Per spiegare come sono composti gli schieramenti il quotidiano torna ai giorni prima di Pasqua, quando cioè Conte non aveva ancora prolungato il lockdown al 4 maggio.

“Anche in quell’occasione la pressione sul governo si era fatta più forte. Si voleva riaprire gli allenamenti già dal 14 di aprile. E il premier Conte, sull’onda de “il calcio come primo passo verso la normalizzazione del Paese” aveva dato segnali di grande apertura. Insomma la Figc era riuscita a strappare una promessa di riapertura anticipata. Alla fine però tutto si è concluso con un nulla di fatto. A prevalere è stata la linea del Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora sposata anche dal capo dello sport italiano, Giovanni Malagò”.

Così, in queste ultime ore, il calcio ha sferrato una nuova offensiva.

In queste ultime ore caratterizzate dai toni molto accesi, il calcio è tornato a dialogare con la parte di Palazzo Chigi che è più recettiva alla richieste. «Chi invoca oggi l’annullamento della stagione, non vuole bene né al calcio né agli italiani e toglie loro la speranza di futuro» ha rimarcato ieri Gravina. Fin troppo evidente il riferimento a Malagò. Molte telefonate sono intercorse con i tecnici del premier Conte. E anche con la commissione di Vittorio Colao, il supermanager scelto dal governo per gestire la task force per la fase 2 del Paese”.

E’ stato rimarcato anche il peso economico dell’industria calcio. Che contribuisce al PIL nazionale per lo 0,58%: oltre 10 miliardi di valore aggiunto complessivo, in crescita di circa 2,5 miliardi rispetto al 2006 (+35,2%).

L’obiettivo è avere il via libera per fare i test il 27 aprile, con una settimana di anticipo rispetto alla data di fine del lockdown di Conte.

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