Zhang: «La salute prima di tutto. Non esiste partita, gioco, regolarità del torneo»

Il presidente dell'Inter intervistato dalla Gazzetta: «Lo sport deve dare il giusto messaggio. In Cina abbiamo avuto il contagio prima e abbiamo una esperienza che dobbiamo trasferire» 

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La Gazzetta dello Sport intervista il presidente dell’Inter Steven Zhang. Autore del duro sfogo contro  il numero uno della Lega Serie A, Dal Pino, non fa retromarcia. Né sulla sostanza né sulla forma. Insiste sul fatto che l’unica cosa che conta, in questo momento, è la salute pubblica, la sicurezza.

La rosea scrive che Zhang, in tutta l’intervista, non nomina mai Dal Pino.

«Volevo far sentire forte la mia voce. Perché per me è davvero molto importante che soprattutto in questo momento chi ha la possibilità di decidere metta la salute pubblica e la sicurezza davanti a tutto. La salute è la cosa più importante da considerare, prima di qualsiasi altro interesse. Non si può giocherellare con il calendario e rischiare che le persone si affollino in uno stadio mettendo a repentaglio sicurezza e salute».

Non è accettabile correre rischi. Bisogna prendere tutte le precauzioni necessarie e stare attenti, dice Zhang. Soprattutto, lo sport ha un compito importante nel veicolare i messaggi in tempi di emergenza sanitaria.

«L’industria dello sport ha un enorme impatto e visibilità sulla gente comune e può far passare il giusto messaggio alle persone perché prendano tutte le precauzioni per proteggere la propria sicurezza. Per questo insisto. Tutte le persone che hanno visibilità e vivono nel mondo dello sport hanno la responsabilità di dire quali sono le cose migliori da fare».

Il presidente dell’Inter spiega che per lui non è ammissibile giocare con i calendari

«cambiando date all’ultimo o facendo sembrare più importante una partita rispetto alla sicurezza: a volte bisogna opporsi alle voglie delle masse di seguire un evento se non è sicuro. Dovremmo sempre e comunque mettere davanti prima la sicurezza pubblica e poi tutto il resto, perché tutto il resto è secondario, viene dopo. Non esiste partita, gioco, regolarità di torneo davanti alla salute».

Zhang chiama in causa l’esperienza cinese.

«In Cina abbiamo avuto il contagio prima e abbiamo una esperienza che dobbiamo trasferire».

Rivendica di aver subito dato direttive allo staff, ai giocatori e ai tifosi su come fronteggiare l’emergenza e di aver subito rimborsato i tifosi per non essere potuti entrare allo stadio.

«I nostri medici di Appiano, anche prima del manifestarsi del virus in Italia, hanno preso delle iniziative perché sia lo staff che i nostri giocatori comprendessero la situazione e fossero consci e cauti nel loro stile di vita. Per questo io continuerò a insistere e sottolineare questi temi sia in pubblico che nei miei social media. I contagi crescono velocemente: non dobbiamo farci prendere dal panico, ma avere grande responsabilità e attenzione: sicurezza e salute prima di tutto».

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