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«Troppo ottimismo sui tempi del vaccino per il coronavirus, per l’Aids lo cercano da 40 anni»

Intervista al patologo molecolare Aloj: «In Cina il 79% di contagi è arrivato dagli asintomatici. Sono preoccupato per gli Stati Uniti»

«Troppo ottimismo sui tempi del vaccino per il coronavirus, per l’Aids lo cercano da 40 anni»

Il professore Salvatore Maria Aloj è docente Emerito in Patologia molecolare all’Ateneo federiciano: napoletanissimo, anche se per molti anni ha vissuto e lavorato nel Maryland. Il Napolista lo coinvolge nel dibattito in corso sulla pandemia causata dal Sars-covid-2, soprattutto in vista di quel picco dei contagi che molti analisti vedono prossimo anche per l’Italia.

Lei pensa che al di là dei provvedimenti fortemente restrittivi della libertà personale sia il momento di dare la caccia agli asintomatici? 

Dovrebbe essere addirittura intuitivo che la fonte più insidiosa di contagio sono i soggetti asintomatici. Una pubblicazione recente di Ruiyun Li et al (Science 17/03/2020) riporta che in Cina i contagi attribuibili a soggetti infetti ma asintomatici e, quindi, con infezione non documentata, siano stati la fonte di infezione per il 79% dei casi documentati. Io credo che solo quando avremo una stima realistica della estensione dell’infezione potremo valutarne l’andamento.

Cosa pensa della polemica Galli-Ascierto?

Premesso che ho difficoltà a rispondere perché potrei essere tacciato di campanilismo, sinceramente non vedo dove sia la polemica. Non ho alcuna difficoltà ad ammettere la mia grande stima per il dottor Paolo Ascierto, che conosco bene, ma ritengo che, parafrasando Shakespeare, si tratti di “tanto rumore per nulla”. L’esplosione rancorosa del professor Galli non ha alcuna giustificazione scientifica. Né il dottor Marco Rizzi, cui Galli attribuisce la precedenza nello studio sull’applicazione del Tocilizumab, né  Ascierto, hanno ipotizzato per primi l’uso del farmaco nel trattamento delle lesioni polmonari da SARS-CoV-2. Il dottor Ascierto ha avuto il merito di stendere un protocollo internazionale che è stato approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco; tant’è che il progetto viene oramai, e forse impropriamente, come la terapia di Napoli. Quindi si tratta di capacità organizzativa, idee chiare e plausibili rappresentate in modo convincente, ma non di Scienza. Francamente, l’uso di un farmaco anti infiammatorio per curare le complicazioni di una infezione virale, non è un’idea particolarmente originale. Tutti noi prendiamo aspirina o paracetamolo (Tachipirina) per alleviare i sintomi del raffreddore comune o di una semplice influenza ma, così facendo, non combattiamo i virus che ne sono la causa, ma i sintomi del malessere di cui soffriamo. Fatte le debite proporzioni, si tratta della stessa cosa.

Crede alle polemiche complottistiche legate a un video del TgLeonardo di qualche anno fa che parlava di un virus Corona creato in laboratorio?

È una notizia falsa o, come sembra essere più di moda, si tratta di “fake news”. Concordo con il collega Roberto Burioni nel definire un’autentica scemenza l’ipotesi che SARS-CoV-2 venga da un laboratorio. E non è una opinione personale ma scaturisce dallo studio di Kristian G. Andersen et al. Pubblicato su Nature Medicine del 17/03/20120.

Il vaccino anti-Sars-covid-2 quando potrebbe essere pronto e da chi dobbiamo aspettarcelo?

Francamente non lo so. A me sembrano ottimistiche le previsioni, azzardate da molti, che nel giro di 12-18 mesi sarà disponibile un vaccino anti SARS-CoV-2. I virus sono estremamente difficili da combattere e contro molti di essi vaccini efficaci e affidabili, per quanto perseguiti, non sono stati ancora ottenuti. Per tutti basterebbe citare che da circa 40 anni si tenta di realizzare un vaccino efficace contro l’HIV (AIDS) senza successo. Mi auguro solo di essere pessimista.

Lei ha lavorato molti anni nel Maryland presso i National Institutes of Health (NIH): come si sta muovendo Trump nel contrasto al virus negli States?

Purtroppo, ho difficoltà a rispondere perché la mia opinione sull’attuale presidente degli Usa non potrebbe essere peggiore. Gli ho sentito dire sciocchezze enormi che poi, come di consuetudine, ha disconosciuto dopo poche ore. Fa affermazioni apodittiche su cose di cui non ha alcuna competenza dando come giustificazione che lui è uno “smart guy” (un ragazzo intelligente). Si serve della consulenza del Dr. Anthony S. Fauci, che conosco personalmente come persona di grandissima competenza, ma non so se e quanto ne segua i suggerimenti. La mia impressione è che Trump si preoccupi molto di più, se non esclusivamente, dei risvolti socio-economici della pandemia, piuttosto che della salute dei suoi compatrioti.

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