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«Servirà uno sforzo di lungo periodo per contenere il virus fino al vaccino»

Intervista allo strutturista molecolare Ragone: «Nuove ondate dell’epidemia possono verificarsi in maniera geograficamente disomogenea»

«Servirà uno sforzo di lungo periodo per contenere il virus fino al vaccino»

Quando Borrelli o chi per lui snocciola alle 18 i dati e subito dopo si parla di rallentamento della velocità della curva, di raggiungere piacevoli plateau di montagna e di ritorno alla vita di ieri, chi di noi capisce tutto precipuamente? Per dissipare equivoci ed aporie abbiamo chiesto al noto studioso Raffaele Ragone, Chimico e Strutturista molecolare – ogni sera cura un suo personalissimo grafico dei contagi – di farci da cicerone scientifico nella visita guidata alle curve dei dati della pandemia italiana.
“Cosa indicherà il picco della curva quando sarà raggiunto?”.

“Bisogna intendersi sul significato di “picco”. Nell’accezione corretta, il “picco” si ha quando il numero dei nuovi contagi raggiunge un valore massimo, oltre il quale esso comincia a decrescere. Questo significa semplicemente che occorrerà ancora del tempo, idealmente, tanto quanto l’epidemia ne ha impiegato per raggiungere il ‘picco’, perché l’epidemia si stabilizzi, il che significa che il numero totale dei contagi non cambia più nel tempo. Purtroppo, il numero dei nuovi contagi dipende fortemente dal numero di tamponi che vengono effettuati”.

Quando la curva decrescerà dovremmo attrezzarci in modo diverso per comprenderla?
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“Sì. In termini matematici, il modello che si adopera per descrivere il raggiungimento del ‘picco’ è necessariamente diverso dal modello che si adopera per seguire l’andamento globale dell’epidemia”.

Che cos’è il famigerato plateau?

“Il plateau, che molti confondono con il ‘picco’, rappresenta la stabilizzazione dell’epidemia, intesa come numero totale dei contagi costante nel tempo”.

La politica governativa e delle autonomie che ha imposto restrizioni la convince rapportando i suoi effetti ai dati?

“Sì, ma siamo in una fase critica, perché la capacità di accoglienza delle strutture sanitarie è al oppure oltre il limite in molti ospedali. È possibile che sia necessaria una stretta ulteriore per scendere al di sotto di questo limite”.

Gli asintomatici sono l’ultima battaglia?

“Il numero degli asintomatici potrebbe essere superiore al numero dei contagiati ufficiali di un fattore compreso tra 5 e 10, verosimilmente intorno a 7, sulla base dell’esperienza cinese, ed essere responsabile di circa l’80% dei contagi”.

Quando le curve permetteranno di diminuire le restrizioni imposte?

La restrizione rigorosa comporta una durata di almeno 2 settimane per cominciare a sortire i suoi effetti, ma si potrebbe arrivare a 7 settimane, in ragione di un certo numero di misure, che possiamo individuare in tamponi efficaci, tracciamenti efficaci, divieti di viaggio, isolamento e quarantena efficace. Dopo comincia lo sforzo di lungo periodo per contenere il virus fino all’arrivo del vaccino, nel corso del quale potrebbe esserci un allentamento delle misure, non necessariamente generalizzato, perché nuove ondate dell’epidemia possono verificarsi in maniera geograficamente disomogenea. In questa fase occorrerà adottare misure di contenimento sociale compatibili con la capienza del sistema sanitario e con l’economia.

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